Il PD delle Marche risponde sul manifesto anti immigrati
La tesi del segretario Ucchielli è "basta che se ne parli", ma non corregge la linea
Il manifesto del PD delle Marche che annunciava una netta indipendenza di vedute sull’immigrazione rispetto al partito nazionale – accusando il governo di avere creato “più immigrati” – era stato criticato anche dall’Unità. Ieri il suo autore – il segretario del PD delle Marche Palmiro Ucchielli – informato delle molte perplessità apparse in giro, ha scritto una risposta piuttosto fumosa nella forma ma che nella sostanza sembra voler dire “che bello che se ne parli, era proprio quello che volevo!” senza minimamente affrontare il merito delle obiezioni sulla questione immigrazione.
Grati dell’occasione che i media nazionali e i vari blog mediatici ci hanno dedicato, volentieri riprendo i temi non della polemica ma della discussione.
Il manifesto così come il video hanno l’obiettivo di provocare un’attenzione ed un dibattito, da tempo spento, dentro e fuori le fila della sinistra italiana. Dalla risonanza avuta, certamente questo obiettivo è stato raggiunto! Detto questo credo sia necessario riflettere su come siamo, haimè (sic), tutti molto attenti e capaci nell’esprimere critiche sterili e negative, ma molto meno interessati a riflettere insieme. E’ inderogabile arrivare ad elaborare, attraverso un pensiero critico ma costruttivo, un’ alternativa di programma credibile e attuabile, capace di interpretare le necessità dei cittadini, questo rimane sempre il nostro obiettivo prioritario.
In un panorama piatto e desolato che ha visto molti intellettuali allontanarsi nel dare il loro contributo di riflessione alla cosa pubblica, siamo ben contenti di essere riusciti a lanciare un sasso, che a qualcuno può anche aver fatto male, ma che certamente ha suscitato vivaci reazioni. Sta a noi,ora, riuscire a spostarsi dall’area della facile e superficiale critica, per contribuire a realizzare una costante attenzione e dibattito sui temi segnalati. In una politica di Governo fondata ed attuata solo unicamente attraverso tecniche mediatiche di acquisizione e di consenso, abbiamo ritenuto importante denunciare pubblicamente l’elenco dei punti di contraddizione altrimenti misconosciuti.