La scorta di Netanyahu si è persa le pistole negli USA
La valigetta è stata ritrovata a Los Angeles, ma le pistole sono scomparse
Gli agenti di sicurezza del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu hanno perso quattro pistole semiautomatiche durante il loro viaggio verso Washington: la valigetta che le conteneva è stata ritrovata a Los Angeles, ma le pistole sono scomparse.
Netanyahu è arrivato lunedì negli Stati Uniti per incontrare il presidente americano Barack Obama; gli agenti israeliani avevano preceduto il suo arrivo di un giorno. Una volta arrivati all’aeroporto John F. Kennedy di New York avevano dichiarato di avere con sé due valigette rigide: una contenente quattro Glock calibro 40, l’altra tre. Poi si erano imbarcati su un volo dell’American Airlines diretto a Washington.
Le autorità americane dicono che gli agenti della Transportation Security Administration si erano assicurati che gli agenti israeliani avessero un permesso per le armi, quindi avevano attaccato sulle valigie delle etichette che indicavano l’autorizzazione al trasporto. Poi le avevano passate ai dipendenti di American Airlines perché le caricassero a bordo dell’aereo.
Ma quando la sera gli agenti israeliani sono arrivati a Washington si sono accorti che la valigetta con le quattro pistole mancava. La valigetta è stata ritrovata martedì all’aeroporto di Los Angeles da alcuni dipendenti di American Airlines, circa due ore dopo l’incontro tra Obama e Netanyahu alla Casa Bianca. Era chiusa e aveva ancora l’etichetta attaccata. È stata rispedita su un volo per Washington via Chicago senza essere aperta. Quando gli agenti israeliani ne sono tornati in possesso si sono accorti che all’interno non c’erano più le pistole.
Le autorità americane hanno analizzato le immagini riprese dalle telecamere dell’aeroporto di New York e hanno verificato che le due valigette erano state controllate dagli agenti della TSA e poi passate ad American Airlines. Secondo quanto riporta il Wall Street Journal, le indagini al momento si stanno concentrando sui dipendenti della compagnia aerea americana. Rappresentanti dell’ambasciata israeliana a Washington hanno rinviato i commenti alle autorità americane che al momento stanno conducendo le indagini. American Airlines e TSA non hanno voluto rilasciare dichiarazioni.