Riaperta l’inchiesta per molestie contro Al Gore
La polizia dell'Oregon riapre un'indagine per molestie sessuali contro Al Gore
Aggiornamento delle 8:15 del 2 luglio 2010
La polizia ha dichiarato che la riapertura dell’indagine per molestie sessuali contro Al Gore è motivata da alcune imprecisioni rilevate nella precedente indagine del 2009. “Rivendendo il caso, abbiamo constatato che c’erano stati degli errori che inducono a una riapertura dell’indagine” ha detto il capo della polizia di Portland Mike Reese “è mancata un’adeguata supervisione dall’alto all’epoca rispetto alla decisione di procedere o meno ulteriormente nelle indagini. È nostra responsabilità rispetto a entrambe le parti condurre un’indagine giusta, approfondita e puntuale”.
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La polizia dell’Oregon ha deciso di riaprire un’indagine per molestie sessuali contro Al Gore, premio Nobel per la pace ed ex vicepresidente degli Stati Uniti durante l’amministrazione Clinton. Gore è accusato da una massaggiatrice di averle fatto avances sessuali nel 2006 nell’hotel Lucia di Portland, dove l’ex vicepresidente si trovava per una conferenza sul cambiamento climatico.
La donna, Molly Hagerty, si rivolse alla polizia per la prima volta nel 2006 per poi successivamente cancellare tutti gli appuntamenti con gli investigatori. Il caso fu riaperto nel 2009, quando la donna fu finalmente sentita per la prima volta dalla polizia, ma fu chiuso per mancanza di prove. Ora la polizia ha deciso di riaprire di nuovo il caso, senza però dare nessuna spiegazione ufficiale:
La settimana scorsa la polizia ha fatto sapere che il caso era considerato chiuso, a meno che non fossero emerse nuove prove. Ieri ha aggiunto che Molly Hagerty non li ha contattati e non ha voluto spiegare la sua decisione di riaprire le indagini: “in linea con la nostra politica sulle indagini pubbliche, non rilasceremo nessun commento su questo caso”, ha detto il portavoce della polizia Mary Wheat.
Ora la donna sarebbe tornata all’attacco e avrebbe chiesto al National Enquirer, noto rotocalco americano, un milione di dollari per raccontare la sua storia. Ma il tabloid si è rifiutato di pagare e ha dato comunque la notizia sulla base di una segnalazione anonima e del verbale della polizia del 2009.
Secondo quanto riporta la stampa americana, nei verbali la donna dice che Gore l’avrebbe aggredita e baciata inchiodandola al letto e lo definisce un uomo aggressivo e alticcio, che la obbligò a bere Grand Marnier. La massaggiatrice raccontò anche di avere trovato delle macchie sui pantaloni una volta tornata a casa e di avere sospettato che si trattasse di fluidi corporei di Gore. Quindi li avrebbe appesi e conservati con cura, per poi rivolgersi a un avvocato.
Un portavoce di Gore ha fatto sapere che l’ex vicepresidente nega “inequivocabilmente e con forza” di avere rivolto avances alla donna. “Le indagini potranno solo rafforzare la posizione di Gore”, ha commentato.