Il ministro Brambilla ha nominato un commissario dell’ACI che nominerà il compagno del ministro Brambilla?
Gli esclusi dalle elezioni dell'ACI milanese, che gestisce il Gran Premio di Monza, indicano vistosi conflitti di interesse
A quanto racconta stamattina Repubblica in cronaca di Milano, il ministro del Turismo Michela Brambilla avrebbe lavorato per ricostruire la “governance” dell’ACI milanese con una serie di nomine in cui è difficile non sospettare dei conflitti di interesse, o quantomeno di relazioni. La questione è rilevante anche perché è l’ACI di Milano a gestire il Gran Premio di Formula Uno di Monza e gli interessi e i poteri sono cospicui.
L’ACI è un ente pubblico con un milione di soci e 3400 dipendenti, che comprende più di venti società collegate. A Milano ultimamente i rapporti interni sono stati molto tempestosi.
Sono cinque lettere di dimissioni in due mesi, a fine 2009, a far precipitare l’Automobile Club nella bufera, a decapitare l’ente che gestisce il Gp di Monza e un appetitoso patrimonio immobiliare e a sprofondarlo in un vortice di polemiche e sospetti, oggi raccolti in un esposto alla procura di Milano e Monza. Le dimissioni portano al commissariamento dell’ente. Con il ministro del Turismo Michela Vittoria Brambilla che nomina commissario straordinario Massimiliano Ermolli, 38 anni, figlio di uno degli uomini più vicini al premier.
Secondo Repubblica il commissario nominato dal ministro Brambilla starebbe influenzando i risultati delle elezioni del 22 luglio, che sono pesantemente contestate dai candidati esclusi e rese sospette dai candidati in ballo: il figlio del ministro La Russa, Geronimo, ed Eros Maggioni, il compagno della stessa Michela Brambilla.
Anche se le elezioni si terranno il 22 luglio, saranno Ermolli, Maggioni e La Russa a governare l’Aci. L’altra lista in gara, “Per la trasparenza”, non è stata ammessa dallo stesso commissario Ermolli per vizi di forma, decisione che ha provocato un ricorso al Tar. “Noi sentiamo l’Aci come un’istituzione da difendere – dice Iacopo Bini Smaghi, uno dei candidati esclusi – . Vogliamo evitare che arrivi chi la spogli del suo patrimonio”. C’è il Gran Premio che vale circa 50 milioni di euro, ma anche un patrimonio di palazzi – tra cui corso Venezia 43 e 45 – terreni, aree ora occupate da distributori di benzina che valgono altri 70 milioni.
Un piatto ricco per chi controlla il consiglio. “Ci sono stati comportamenti e decisioni che potrebbero far ravvisare ipotesi di reato – scrivono i ricorrenti di “Per la trasparenza” – la procura esaminerà se vi sono gli estremi per l’azione penale”. Contestato è innanzitutto il doppio ruolo di commissario straordinario e candidato di Massimiliano Ermolli. “Posizione incompatibile con il ruolo di garante delle elezioni” dicono i ricorrenti. Ma soprattutto la denuncia fa riferimento al suo ruolo di consigliere di Sinergetica, la società di consulenza e pianificazione aziendale di famiglia, di cui è presidente il padre Bruno. A destare scandalo sono “i rapporti contrattuali di natura commerciale che Sinergetica ha in corso con l’Aci”, un’attività di consulenza che va avanti almeno dal 2008.
Le dimissioni dei vertici dell’ACI milanese non erano mai state chiaramente motivate, tra polemiche sulla gestione del Gran Premio e sospetti che tendessero a ottenere proprio gli sviluppi successivi. In Brianza il commissariamento “da Roma” era stato visto con allarme e diffidenza nel timore che preludesse atentativi di creare un nuovo GP di Formula Uno a Roma. Adesso Repubblica ipotizza che le intenzioni siano per ora più spicciole e concrete.
L’esposto definisce invece “nebulosa” la candidatura di Eros Maggioni, compagno del ministro Brambilla. Maggioni, scrivono gli esclusi, “si associa alla sezione milanese dell’Aci solo 48 ore prima dell’indizione delle elezioni, anche se risiede a Lecco”. Accuse che ora sarà la magistratura a verificare. Come quella secondo cui ci sarebbero stati anomali acquisti di tessere per garantire l’elezione a candidati fidati, prima ancora che restasse una sola lista a poter essere votata.