“Non è dei nostri”
L'album fotografico complica i tentativi della Lega di prendere le distanze da Aldo Brancher
«E io gli dirò ancora di stare tranquillo, che quello lì non è dei nostri…»
Ha risposto così, il capogruppo della Lega Marco Reguzzoni, quando Carlo Bertini della Stampa gli ha chiesto come spiegherebbe a un suo militante la precipitosa richiesta di avvalersi del legittimo impedimento da parte del ministro Aldo Brancher. L’articolo di Bertini racconta come i parlamentari leghisti sembrano aver adottato la linea di non averci mai avuto a che fare, con Brancher, e che la sua nomina – e gli imbarazzi conseguenti – non li riguardano.
Ma sempre secondo la Stampa, Berlusconi avrebbe detto (virgolette tutte da verificare): «Polemiche assurde: Brancher è una persona leale e devo a lui il mio legame saldissimo con Bossi».
E insomma, Brancher è l’uomo di Berlusconi molto vicino alla Lega o un estraneo? Repubblica parla di “conflitto affettivo”. Alcune immagini aiutano a farsi un’idea.
Brancher e Calderoli alla Camera
Brancher, Bossi e Calderoli
Brancher, Calderoli, Cè e Speroni in una foto di qualche anno fa
Brancher con Calderoli e Maroni
Brancher con fazzoletto verde a un raduno di Pontida