La guerra del gas
La Russia taglia il 30% della fornitura di gas alla Bielorussia, chiedendo il pagamento di un debito
“La guerra del gas”, così l’ha definita il presidente bielorusso Alexander Lukashenko, come riporta BBC. Ricostruiamo la vicenda.
Mercoledì 16, l’avvertimento
Il presidente russo Dmitry Medvedev avverte la Bielorussia di un possibile taglio alle forniture di gas, a meno che questa non paghi i suoi debiti. Il debito, che ammonta a circa 200 milioni di dollari, è nei confronti di Gazprom, la più importante azienda russe di estrazione e distribuzione di gas. L’ultimatum russo è di “cinque giorni”, e in caso la Bielorussia non dovesse pagare entro il termine stabilito la Russia procederebbe con “altre misure”. Medvedev spiega che, seppur il presidente bielorusso sia volato a Mosca per spiegare le sue difficoltà finanziarie, la situazione non è giustificabile. “Abbiamo anche noi i nostri problemi, e così li ha Gazprom,” dice Medvedev.
Lunedì 21, scade l’ultimatum
La Russia fa seguire i fatti alle parole, e taglia il 15% della fornitura di gas verso la Bielorussia. Medvedev dichiara che il taglio verrà aumentato del 15% al giorno fino al raggiungimento dell’85%. La Bielorussia promette di ripagare il debito “entro due settimane” chiedendo prestiti a paesi vicini, ma allo stesso tempo contrattacca dichiarando che è la Russia che a sua volta ha un debito nei suoi confronti di 217 milioni di dollari di tasse sul passaggio del gas su territorio bielorusso.
Martedì 22, la risposta bielorussa
Come promesso la Russia aumenta al 30% il taglio della fornitura. Ma la Bielorussia contrattacca, e minaccia il taglio del transito del gas russo verso l’Europa, basandosi sul debito di 217 milioni di dollari. La situazione si è quindi capovolta: il presidente bielorusso ha dichiarato che lo stop durerà fin quando la Russia non avrà ripagato il proprio debito. L’oleodotto bloccato sarebbe lo Yamal Europe, lungo 4.000 chilometri, che attraversa nell’ordine Russia, Bielorussia, Polonia e Germania. I paesi interessati dal taglio del gas sarebbero Lituania, Germania e Polonia (il 6,5% della fornitura europea), quindi nessun rischio per l’Italia. Nelle prossime ore ci sarà un incontro bilaterale mediato dal commissario UE all’energia per cercare di raggiungere un accordo.
Intanto, un portavoce della Gazprom ha annunciato che l’Ucraina è disponibile ad aumentare le proprie forniture di gas all’Europa per sopperire all’eventuale blocco bielorusso.