C-Luo!
Perché i telecronisti cinesi pronunciano diversamente i cognomi dei calciatori
Se avete visto qualche partita dei mondiali in streaming sui canali cinesi ve ne sarete già accorti da soli. Perché i telecronisti pronunciano diversamente i cognomi dei calciatori? Francesco Zappa su China Files spiega che la cosa che spesso dicono gli occidentali davanti a un nome scritto in cinese – “cos’è, uno scioglilingua?” – vale anche al contrario, dato che il cinese è composta interamente da parole monosillabiche e bisillabiche.
La folgorazione avvenne a Pechino nel 1999 quando, guardando una partita di serie A alla CCTV, ci fu la sostituzione di Osmanovsky, “indimenticato” bomber di Bari e Torino: ebbene il nome cinese dell’attaccante svedese risuonava così: Ao-Se-Ma-Nuo-Se-Ci, pronunciato con tono cadenzato e leggermente zoppicante. Quando il commentatore cinese aveva finito di pronunciare il suo nome, Osmanovsky era già uscito dal campo e sotto la doccia. Viene in mente il finale di “Ricomincio da tre” con Troisi che parla di come un bambino dal nome lungo porti svantaggi ai genitori.
Un altro esempio: per i cinesi Ibrahimovic è Yi-Bu-La-Se-Muo-Vi-Ci, impronunciabile a meno di non perdere venti secondi. Così i telecronisti cinesi ricorrono ai soprannomi, almeno per i campioni molto famosi. Ibrahimovic è Yi-bu. Solo che a un certo punto i soprannomi finiscono, e allora bisogna ricorrere alla fantasia. Prendete il caso Ronaldo.
All’inizio c’era solo il Fenonemo brasiliano dell’Inter, facile e riconoscibile anche in cinese. Poi sono apparsi Ronaldinho e Cristiano Ronaldo e le cose si sono complicate un po’. Ronaldo è diventato Da-Luo, il grande Ronaldo o, come abbiamo sentito a volte, Fei-Luo e cioè il grasso Ronaldo; Ronaldinho è semplicemente Xiao Luo, il piccolo Ronaldo (anche perché Luo-Na-Ar-Di-Ni-Ao, prima traduzione cinese, non poteva durare); Cristiano Ronaldo invece è un semplice e succosissimo C-Luo, con la “C” maiuscola, pronunciata all’inglese, che fa anche molto marketing.
Pochi problemi per Messi (Mei-Si) e Kaka (Ca-Ca), ci sono grane peggiore anche di Ibrahimovic. Il difensore greco Papastathopoulos – il cui nome è già una sfida anche per gli italiani – diventa Pa-Pa-Se-Ta-Suo-Pu-Luo-Se. Quando invece un telecronista cinese pronuncia un cognome coreano o giapponese, il risultato è del tutto imprevedibile.
Curiosità anche per i giocatori delle squadre asiatiche: qua si è come in famiglia e sia il coreano (come fonetica) sia il giapponese (come scrittura) sono simili al cinese e quindi i loro nomi diventano cinesi in tutto e per tutto. Il nordcoreano Jong Tae-se, soprannominato “il Rooney asiatico”, diventa in cinese Zheng Dashi; Kawaguchi, capitano del Giappone non sarà Ca-Wa-Gu-Ci o qualcosa di simile ma piuttosto un semplice (per i cinesi…) Chuankou Nenghuo ovvero la pronuncia cinese dei caratteri che ne compongono il nome.