Abusi sessuali nella Chiesa, bollettino di oggi
A Cento (Ferrara), un prete è stato ridotto allo stato laicale da Benedetto XVI, mentre a Nardò (Lecce) quattro sacerdoti sono stati sospesi
Non passa ormai settimana senza la segnalazione di un nuovo caso di abusi sessuali nella Chiesa, ma certi giorni sono peggio. Sul Post abbiamo pubblicato una mappa per tenerne traccia, ma l’elenco è fatalmente in continuo aggiornamento. Le novità di oggi arrivano da posti diversi e lontani del mondo, e riguardano finalmente soprattutto interventi censori da parte della Chiesa stessa, per quanto con variabili ritardi.
Uno – La riduzione a stato laicale di un sacerdote, Andrea Agostini, condannato dal Tribunale di Ferrara a quasi sette anni di carcere per atti di pedofilia commessi su almeno dieci bambine con una età tra i tre e i sei anni. Papa Benedetto XVI ha dunque “espulso” il sacerdote autore dei reati in un asilo dell’infanzia vicino a Cento.
Il provvedimento pontificio è del 22 gennaio scorso, al cardinal Caffarra è stato comunicato il 4 marzo. Il sacerdote – che si chiama Andrea Agostini, il nome viene rivelato dall’ inserto dell’ Arcidiocesi – era stato sospeso a divinis nel 2005, in via cautelare. Dopo un periodo passato agli arresti domiciliari, venne confinato al Santuario di San Luca, senza riprendere la funzione sacerdotale. E ora l’ esito conclusivo. I fatti contestati al sacerdote e accertati da due diversi procedimenti giurisdizionali risalgono agli anni tra il 2003 e il 2004.
All’epoca Agostini aveva 68 anni e oltre a essere parroco era anche direttore e insegnante dell’asilo all’interno della propria parrocchia. Gli abusi furono segnalati alle forze dell’ordine da una educatrice dell’asilo, in seguito all’impossibilità di mettere al corrente della delicata situazione i superiori del parroco.
Andrea Agostini fu anche condannato al pagamento di un risarcimento danni pari a 28mila euro per le famiglie delle bambine colpite dagli abusi. Gli avvocati chiesero alla Curia di occuparsi del pagamento delle ammende stabilite dalla sentenza poiché il parroco era privo di beni propri. La Curia non avrebbe però dato alcun seguito alla richiesta.
Due – Quattro sacerdoti della diocesi di Nardò-Gallipoli (Lecce) coinvolti in alcuni episodi di molestie sessuali sono stati sospesi dal vescovo, monsignor Domenico Caliandro. Al momento non si parla esplicitamente di pedofilia, ma di molestie e dell’esser venuti meno al voto di castità.
Si parla anche di un prete che, d’accordo con il vescovo, si è sospeso dalle funzioni per un anno dopo che la donna con la quale avrebbe avuto una relazione, accecata dalla gelosia per le nuove frequentazioni femminili del prete, ha confessato a monsignor Caliandro di aver avuto una relazione con il prete.
La Curia di Nardò starebbe inoltre portando avanti alcune verifiche sulle voci di presunti casi di pedofilia nei confronti di un sacerdote. Al momento pare si tratti di una storia già nota, per la quale non sarebbe stata mai prodotta una denuncia ufficiale. Il sacerdote sospettato non ha subito alcun provvedimento e prosegue nella propria attività pastorale.
Tre – L’Arcidiocesi di Boston ha confermato di aver sospeso un sacerdote, accusato di aver abusato di alcuni bambini una cinquantina di anni fa. La sospensione per il reverendo F. Dominic Menna durerà fino alla conclusione delle indagini preliminari per verificare la fondatezza delle accuse che gli sono state mosse contro.
Determinata a collaborare da subito con le autorità, e naturalmente a preservare la propria immagine, l’Arcidiocesi ha segnalato immediatamente le lamentele ricevute alle forze dell’ordine. Il responsabile, cardinale Sean P. O’Malley, si è detto preoccupato per il caso Menna e per la possibile reazione da parte dei fedeli dell’Arcidiocesi:
«Mi rendo conto che le notizie su queste accuse potrebbero essere fonte di angoscia per molta gente. Le mie preghiere sono per tutte quelle persone che sono colpite da questo problema. Confermo il mio impegno per fare tutto quanto è possibile per proteggere i nostri bambini, per porre rimedio e per ricostituire la fiducia».
Quattro – I casi di abusi e pedofilia non interessano solamente la Chiesa Cattolica, come emerge dai recenti sviluppi del caso Hart in Gran Bretagna. Il sacerdote anglicano Richard Hart era stato condannato nel 2008 a tre anni e mezzo di carcere per detenzione di immagini pedopornografiche e dovrà ora scontare altri 14 mesi dopo aver ammesso di aver compiuto abusi su una minorenne.
Padre di cinque figli e sacerdote in quattro parrocchie del Galles, Hart sarebbe dovuto uscire dalla prigione lo scorso 3 giugno. In 17 anni, l’uomo aveva raccolto oltre 57mila immagini raffiguranti scene sessuali che coinvolgevano minorenni. La moglie del sacerdote era a conoscenza dell’attività del marito e al tempo del processo ammise di aver osservato talvolta le immagini in compagnia del marito.