Combattere è un destino
Un bel piccolo film di mafia e di rugby, stasera alla Casa del Cinema a Roma
di Pietro Salvatori
Alessandro Guida ha 27 anni, vive a Roma, studia giurisprudenza e ha avuto qualche esperienza di cinema negli anni passati come regista. Ha fondato una minuscola casa di produzione nel 2001, la Buetto House, che ha prodotto i suoi lavori precedenti. L’anno scorso ha scommesso su un’idea: andare in tre scuole romane, reclutare una troupe interamente composta da ragazzi e mettersi a fare un film. Vivona, Aristotele e Cannizzaro, il primo un classico, i secondi due scientifici, hanno creduto nel progetto, concedendogli spazio e tempo.
“Nessuno aveva un’esperienza pregressa – spiega il regista – solo il protagonista aveva già partecipato ad un corto. Abbiamo impiegato due settimane a girarlo, con soldi interamente dei ragazzi, che hanno pagato una quota per poter partecipare alle riprese”. Fino a qui, nulla di eccezionale. Ma la storia avvincente, che intreccia il rugby, la camorra e i sentimenti degli adolescenti, ed una sorprendente bravura tecnica, hanno portato il film ad essere ora molto richiesto nei cinema della capitale.
Combattere è un destino aveva iniziato con le proiezioni nelle scuole. Il successo ha convinto le istituzioni locali e qualche esercente di sala a scommettere su una proiezione aperta al pubblico. I cinque spettacoli hanno fatto registrate il tutto esaurito e un tam tam tra gli appassionati e gli addetti ai lavori che ha portato la pellicola ad una notorietà inaspettata. “Siamo passati incredibilmente dal circuito delle scuole a quello delle sale cinematografiche: l’obiettivo adesso è quello di trovare qualcuno a cui interessi per poterlo trasformare in un film vero o in una serie tv. Qualcuno ha già mostrato interesse, ma per scaramanzia non voglio dire nulla”.
La storia è forte. Un giovane camorrista affiliato ad un clan entra nel programma di protezione dei testimoni, e da Napoli viene trasferito a Roma, dove deve ricostruirsi una vita sotto falsa identità. I suoi comuni casini giovanili si mescolano così a questioni più grandi, riuscendo a comunicare ad un pubblico adolescente temi spesso difficili da raccontare.
La voce è arrivata fino alle istituzioni: comune, provincia e regione hanno organizzato per questa sera una proiezione alla Casa del Cinema.