E alla fine ci scappa il guaio
Repubblica scrive che le parole attribuite al sindaco di Latina potrebbero essere false
Avete presente il video mostrato da Striscia la notizia all’indomani delle elezioni regionali, col sindaco di Latina che chiedeva alla Polverini di “non dimenticarsi delle mie figlie” e di “non appaltare più a Fazzone”? Carlo Bonini su Repubblica racconta che la trascrizione delle frasi e la loro interpretazione potrebbe essere falsa.
Riepilogo delle puntate precedenti. I protagonisti della vicenda sono tre. La prima è Renata Polverini, e la conosciamo: segretario dell’UGL e presidente della regione Lazio. Il secondo è Vincenzo Zaccheo, all’epoca sindaco di Latina, PDL, in passato AN. Il terzo è Claudio Fazzone, altrimenti detto “il ras di Fondi”: il potentissimo senatore PDL che qualche mese fa riuscì a impedire che il comune di Fondi venisse sciolto per infiltrazioni mafiose, nonostante prove evidenti e conclamate.
La sera del 14 aprile Striscia la notizia mostra il video che segue. La scena è stata girata il 29 marzo, durante i festeggiamenti per l’elezione alla regione di Renata Polverini. Zaccheo si avvicina alla Polverini, la bacia e la abbraccia. Le ricorda il suo impegno in campagna elettorale – i sottotitoli enfatizzano le sue parole – e infine le rivolge una richiesta:
Zaccheo: “Poi, ho fatto: non ti dimenticare delle mie figlie!”
Polverini: “No, no. Stai a scherza’? Poi, io domani mi faccio il calendario. Mi faccio un giro…”
Zaccheo: “E soprattutto, ti prego, non appaltare più a Fazzone”
https://www.youtube.com/watch?v=9T8hELYD7GU
Le parole di Zaccheo in effetti non sono affatto nitide. Se non si guardano i sottotitoli, difficilmente si potrebbe comprendere qualcosa. In ogni caso, quello che succede subito dopo è nelle pagine della cronaca politica dei quotidiani. I consiglieri comunali di Latina – tutti: maggioranza e opposizione – danno le dimissioni, sfiduciando Zaccheo e facendo cadere la giunta. Fazzone, tirato in ballo da Zaccheo, dirà che “prova pena e vergogna per lui”. Fino a ieri, sembrava che le cose fossero finite qui.
Bonini nota tre cose strane. La prima è che passino tre settimane dal momento in cui il video viene girato a quello in cui viene mandato in onda da Striscia. La seconda è che la settimana prima di quel 14 aprile, Fazzone aveva “invitato” alcuni consiglieri comunali di maggioranza a presentare una lettera di dimissioni preventive, e consegnarla a un notaio: pronte per essere tirate fuori qualora Zaccheo non avesse accettato le indicazioni dello stesso Fazzone sul bilancio comunale. La terza cosa è che il giorno dopo aver trasmesso il video, Striscia ritorna sull’argomento e tenta di correggersi: dice che forse Zaccheo non ha detto “Non ti dimenticare delle mie figlie” bensì “Ricordati di vede’ Fini”. Un’affermazione che sarebbe anche più congrua con la risposta della Polverini, rispetto a quella sulle figlie: “Mi faccio il calendario… Mi faccio un giro”.
E qui entrano in gioco proprio le figlie di Zaccheo: soprattutto una, che fa l’avvocato.
Chiede a “Striscia” copia del girato del 29 marzo, anche se ottiene soltanto il dvd con la puntata che è stata trasmessa il 14 aprile. Quindi, dispone una perizia giurata sulle immagini e il sonoro. L’esame fonico stabilisce che Zaccheo non ha pronunciato la frase «non ti dimenticare le mie figlie». Zaccheo ha detto: «Non ti dimenticare degli impegni». La trascrizione andata in onda è dunque una manipolazione. Dice oggi l’ex sindaco: «Io non so chi ha voluto farmi fuori in questo modo. Ma sono abbastanza certo del perché. Perché ho sempre combattuto chi fa politica con metodi mafiosi. Aggiungo una cosa: prima di quel video ho saputo di essere stato pedinato per mesi. E a farlo non sono state né le forze dell’ordine, né la polizia giudiziaria. È la dimostrazione che questa operazione rispondeva a un disegno politico».