Province da tagliare: colpo di scena, Tremonti se le rimangia
I provvedimenti della manovra pubblicati sul sito del ministero dell'Economia
23,13: secondo APCom è andata così:
Roma, 26 mag. (Apcom) – Intervenendo nel corso della riunione alla Camera con Silvio Berlusconi e i parlamentari del Pdl, il ministro dell’Economia Giulio Tremonti, riferiscono diverse fonti parlamentari, ha stoppato sul nascere una domanda sull’abolizione delle Province, spiazzando i presenti: “Non ci sarà l’abolizione delle Province”, ha detto il responsabile di via XX Settembre. “Ho letto cose false, quello che dovevo dire l’ho detto in conferenza stampa e con gli atti ufficiali”, ha aggiunto Tremonti, sempre parlando delle Province.
Solo che gli atti ufficiali ormai sono stati pubblicati, e dicono così:
Sono abolite 10 piccole Province (con meno di 220.000 abitanti, non ricadenti in regioni a statuto speciale)
23,00: è sparita dalla homepage del sito del ministro tutta la parte che linkava ai tre documenti dei “pacchetti”
22,54: Dal sito del Corriere:
«È una notizia falsa. Nella manovra economica varata dal governo non ci sarà nessuna abolizione delle province». Lo ha detto il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, rispondendo ad una domanda specifica dei parlamentari Pdl, riuniti alla Camera per ascoltare l’illustrazione della manovra da parte dello stesso Tremonti e del premier, Silvio Berlusconi. Secondo quanto riferiscono alcuni dei partecipanti alla riunione, Tremonti avrebbe bloccato sul nascere la domanda relativa all’abolizione delle province, smentendo che una norma del genere sia presente in manovra. Altre fonti spiegano che, semmai, questo è un auspicio, cioè arrivare ad abolire le province inutili secondo i parametri che sono circolati in questi giorni in alcune indiscrezioni di stampa. Sempre secondo quanto viene riferito, sulla questione sarebbe intervenuto anche il premier, spiegando che innanzitutto per abolire le province occorrerebbe una norma costituzionale.
22,50: il PDF del “pacchetto tagli” è sparito dal sito del Ministero.
Aggiornamento delle 22,35: Repubblica riferisce che Tremonti abbia annunciato “E’ una notizia falsa. Nella manovra economica varata dal governo non ci sarà nessuna abolizione”.
Sul sito del Ministero dell’Economia sono stati pubblicati i documenti riassuntivi sulla manovra economica approvata ieri sera dal Consiglio dei Ministri: il “Pacchetto sviluppo”, il “Pacchetto tagli” e il “Pacchetto fiscale”. Ma sulla decisione che è stata al centro di maggiori polemiche e richieste di chiarimenti nella giornata di oggi – l’abolizione delle province sotto i 220mila abitanti – il documento non fa chiarezza. Anzi, dove sembra farla – sul numero delle province eliminate – l’assenza dei loro nomi confonde ancora di più le ragioni di quel numero.
Sono abolite 10 piccole Province (con meno di 220.000 abitanti, non ricadenti in regioni a statuto speciale)
Tutto qua. Non si fa menzione della misteriosa e discussa esenzione per le province di confine, di cui si era parlato oggi su giornali e siti internet. Quindi le valutazioni su chi sia interessato dalla decisione restano ancora prive di risposta.
Intanto, la corrente finiana ha saggiamente e coerentemente ricordato al ministro Tremonti la promessa elettorale dell’eliminazione di tutte le province, ma a quanto pare la Lega – per voce dello stesso Umberto Bossi – si oppone a sacrificare le province del nord a lei care.
L’appello che Le vogliamo rappresentare con la presente è di avere il coraggio di andare sino in fondo, di cogliere questa opportunità storica e inserire nel provvedimento l’abolizione di tutte le province e degli enti collegati. Sarebbe una riforma strutturale che porterebbe un risparmio di milioni di euro diretti e indiretti, si avrebbe infatti un taglio di risorse destinate alla gestione di enti inutili e un taglio alla burocrazia con un risparmio da parte dei cittadini che si vedranno accorciare i processi autorizzativi risparmiando in tempo e risorse con grande soddisfazione per le nostre imprese.
Sappiamo Signor Ministro che alle volte in solitudine ma con grande coerenza e determinazione ha preso decisioni non sempre facili da gestire politicamente, ma questa volta se avrà il coraggio di andare sino in fondo abolendo province e enti collegati non sarà solo in Parlamento ma soprattutto non lo sarà nella società civile.