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  • Mercoledì 26 maggio 2010

E tre!

Aldo Grasso non rovina la media, e consegna alle stampe il suo terzo attacco a Michele Santoro in sei giorni

© Marco Merlini / LaPresse
20-05-2010 Roma
Politica
Trasmissione televisiva 'Annozero'
Nella foto Michele Santoro

© Marco Merlini / LaPresse
Rome, 05-20-2010
Politic
Television political talk show 'Annozero'
In the photo Michele Santoro
© Marco Merlini / LaPresse 20-05-2010 Roma Politica Trasmissione televisiva 'Annozero' Nella foto Michele Santoro © Marco Merlini / LaPresse Rome, 05-20-2010 Politic Television political talk show 'Annozero' In the photo Michele Santoro

Si era notato la settimana scorsa l’intensificarsi della frequenza degli attacchi contro Michele Santoro da parte del critico del Corriere della Sera Aldo Grasso, e oggi in prima pagina del Corriere la media viene mantenuta: uno ogni due giorni. Grasso elenca le ragioni diffuse ieri sulla “rottura delle trattative” con la Rai per la rescissione del contratto e poi commenta.

Sarà, ma lui ha utilizzato venti minuti di «Annozero» per giustificare le sue scelte, i suoi contratti futuri, il suo senso di onnipotenza. Per spiegare per filo e per segno i motivi della rescissione del contratto. Se desiderava il silenzio, avrebbe dovuto cominciare a praticarlo lui per non dare adito amalevole interpretazioni, per non ripetere l’usurato ma redditizio copione del «chiagne e fotti». Ma chi ne esce peggio da questa vicenda è la Rai: sembra un’azienda allo sbando, in balia dei capricci, degli umori, delle smanie dei conduttori. Un tempo, per esempio, era impensabile che un giornalista o un presentatore usasse il mezzo per regolare conti personali. Se abusava del ruolo, veniva pesantemente sanzionato. E invece abbiamo visto combattere, come galletti in un pollaio, Santoro, Vespa, Paragone (che ha dedicato un’incredibile puntata al caso). Ognuno ha detto la sua, in un penoso carosello di accuse e controaccuse. Come se la direzione generale non avesse peso. Come se il presidente fosse pleonastico. Come se il Cda mancasse di autorità e di autorevolezza.