Giamaica, undici morti e situazione ancora critica
Ieri il trafficante di droga "Dudus" Coke si è barricato in un quartiere di Kingston per sfuggire all'estradizione
Gli scontri a fuoco tra i soldati giamaicani e gli uomini di “Dudus” Coke continuano, e in due giorni hanno causato almeno undici morti, tra cui un membro dell’esercito. Coke è barricato in un quartiere nella zona ovest di Kingston, la capitale giamaicana, per sfuggire all’estradizione verso gli Stati Uniti concessa dal presidente Golding.
Christopher Coke — soprannominato Dudus, Short man e The president — è il più grosso trafficante di droga giamaicano e uno dei più pericolosi al mondo, e se venisse processato sarebbe molto probabilmente condannato a una vita in prigione. I suoi uomini hanno eretto barricate con rottami d’automobile e altre ferraglie, raccogliendosi nel quartiere Denham Town e nell’area Tivoli Gardens, dove continuano a sentirsi spari ed esplosioni.
Il presidente ha dichiarato ieri lo stato d’emergenza nella capitale, chiedendo comunque ai cittadini di rimanere calmi e di continuare a “vivere le loro vite come al solito”. Diverse compagnie aeree hanno cancellato i propri voli verso Kingston.