Record marziano per Opportunity
Opportunity ha superato il periodo di attività su Marte del modulo di atterraggio della Viking 1
Il nuovo record di permanenza su Marte spetta da qualche ora al rover Opportunity della NASA. Il dispositivo automatico inviato per esplorare il pianeta è sul suolo marziano dal 25 gennaio del 2004 e ha dunque sorpassato il primato del modulo di atterraggio della sonda Viking 1 funzionante lassù per un periodo pari a sei anni e 116 giorni.
In realtà su Marte tre settimane prima di Opportunity era arrivato Spirit, ma il rover gemello del primatista non se la cava molto bene ultimamente. Il dispositivo non manda informazioni verso la Terra dallo scorso 22 marzo perché è in stato di stop a causa del lungo autunno marziano nell’emisfero sud. Sui pannelli solari di Spirit arriva poca luce e dunque per il rover è consigliabile risparmiare le energie. Ma le batterie non sono il problema più grave per il dispositivo della NASA.
Spirit si è insabbiato e non riesce più a spostarsi dall’area che lo ha intrappolato. Gli esperti dell’ente spaziale americano hanno provato in tutti i modi a spostare il rover, ma niente da fare. Modelli matematici, test al computer, prove empiriche con modelli in laboratorio e complesse manovre inviate in remoto verso Marte hanno fallito, consegnando Spirit all’immobilità.
Il rover potrebbe comunque prendersi una bella rivincita: se si riprenderà dal torpore dovuto alla mancanza di luce, Spirit tornerà attivo e dunque potrà battere il primato da poco conquistato dal suo gemello Opportunity. Per la NASA è un grande risultato, come raccontano i responsabili dell’ente americano:
Il sorpasso di Opportunity, e si spera di Spirit, in termini di longevità rispetto al Viking Lander 1 è davvero notevole, considerato che questi rover erano stati progettati per una missione di soli 90 giorni sulla superficie di Marte.
I pannelli solari dei due rover, la fonte principale di approvvigionamento dell’energia, sono ancora in buone condizioni e nei prossimi mesi dovrebbero gradualmente riprendere a produrre elettricità grazie alla maggiore esposizione ai raggi solari. Mentre Spirit è obbligato a starsene fermo, Opportunity è da tempo impegnato nella traversata di una vasta area pianeggiante in direzione del cratere Endeavour.
I tecnici della NASA hanno deciso di far compiere al rover alcune deviazioni per far meglio inclinare i suoi pannelli solari, un trucchetto che consente di esporre una maggiore superficie dei pannelli alla luce e aumentare la produzione di energia. Le telecamere di Opportunity, gli occhi su Marte del personale che segue la missione dalla Terra, hanno già inquadrato all’orizzonte il bordo del cratere che dista ancora quasi 13 chilometri.
Il team di ricerca ha scelto Endeavour come destinazione verso la metà del 2008, dopo che Opportunity aveva terminato l’analisi durata un paio di anni del piccolo cratere Victoria. L’obiettivo è diventato ancor più allettante da quando le osservazioni compiute in orbita hanno rilevato la presenza di materiale argilloso nei pressi di Endeavour. I minerali argillosi sono stati trovati in altre occasioni attraverso le osservazioni orbitali di Marte, ma non sono stati mai esaminati sulla superficie.
Analizzando il materiale argilloso, i ricercatori della NASA confidano di scoprire qualcosa di più sul pianeta e sulle condizioni che portarono alla formazione di quei minerali in un periodo potenzialmente favorevole alla vita.