Nuove accuse di crimini di guerra contro lo Sri Lanka
Due ex soldati dell'esercito cingalese raccontano l'esecuzione sommaria dei ribelli tamil e delle loro famiglie
Dopo l’inchiesta dell’International Crisis Group, arrivano anche le testimonianze di due ex soldati dell’esercito cingalese che accusano il governo dello Sri Lanka di aver commesso crimini di guerra nella repressione della ribellione tamil. I due soldati, rimasti anonimi, hanno raccontato alla rete inglese Channel 4 News dell’esecuzione sommaria di membri delle Tigri tamil, i ribelli separatisti sconfitti alla fine dell’anno scorso dopo le battaglie che hanno portato alla morte di migliaia di civili.
Il filmato, postato sul blog The Lede del New York Times, riporta le testimonianze dei due soldati e le loro fotografie, che ritraggono l’arresto violento di uno dei leader tamil. Il soldato — che nel video usa lo pseudonimo Miller — racconta che dopo aver circondato i ribelli, gli venne dato l’ordine di “uccidere tutti”. Tra le vittime anche un bambino di 13 anni, figlio del leader dei ribelli.
Lo Sri Lanka è intervenuto per denunciare le testimonianze dei soldati negandone le accuse, e spiegando che è già stato fatto quanto necessario per investigare possibili atrocità commesse da entrambe le parti durante la guerra.
Il presidente dello Sri Lanka — spiega inoltre la nota arrivata dall’ambasciata cingalese a Londra — ha già costituito la “Commissione per la riconciliazione e le lezioni imparate” composta da otto eminenti membri, provenienti ognuno da un’etnia diversa, per stabilire misure amministrative e legislative che non permettano più il ripetersi di problemi simili, e per promuovere l’unità nazionale e la riconciliazione di tutte le comunità.
L’ONU e altre organizzazioni per i diritti umaniti sono intervenute, chiedendo invece l’apertura di un’inchiesa indipendente.