Si riparla di “Marienbad”, e del Nim
Un documentario sul capolavoro di Resnais viene proiettato per la prima volta negli Stati Uniti
“L’anno scorso a Marienbad” è uno straordinario film del 1961 di Alain Resnais. Non è facile da raccontare, come si può capire anche dal riassunto della trama che dà Wikipedia.
La serata teatrale organizzata in una sontuosa villa di campagna si trasforma, per una giovane invitata, in un complicato viaggio nella memoria. Uno sconosciuto intraprendente insiste di averla conosciuta l’anno precedente a Marienbad, ma la donna non ne è affatto sicura. Il film non rivela chi dei due ha ragione, e si perde nei numerosi flashback dei protagonisti, che pronunciano pochissime battute, mantenendosi quasi sempre statici sulla scena.
Il film prende il nome dalla città termale boema dove la storia si suppone ambientata. Vinse il Leone d’Oro a Venezia e divenne citatissimo nelle storie del cinema, anche se molto poco popolare presso il grande pubblico, data la sua anomala e onirica costruzione. Adesso Bernard Henri-Lévy ne ha scritto su Daily Beast per presentare un documentario sulle riprese di “Marienbad” fatto di filmati ritrovati di recente e che si credevano perduti.
Il tratto che rimase invece più memorabile del film fu la citazione di un antico gioco che si ritiene nato in Cina millenni addietro: il Nim. Che però da allora prese spesso il nome di Marienbad. È un gioco molto semplice, buono soprattutto per certe cene a due che non sanno più di cosa parlare, o per distrarre i bambini a tavola: lo si gioca infatti con un numero variabile (di solito 16) di oggetti uguali da disporre in file, quindi è molto pratico con gli stuzzicadenti. Nella versione prevalente, le file sono quattro, di 7,5,3,1 elementi. Ogni giocatore a turno toglie un numero a piacere di elementi da una delle file. Perde chi resta con l’ultimo elemento sulla tavola quando è il suo turno.