Quanto deve durare un bis
Il pubblico ministero chiede la condanna per il promoter di Springsteen che non gli staccò la corrente a San Siro nel 2008
Il pubblico ministero ha chiesto oggi che sia condannato il promoter del concerto del 2008 (il 25 giugno) a San Siro di Bruce Springsteen, che non rispettò la scadenza delle 23,30 imposta dai regolamenti comunali in rispetto della tranquillità degli abitanti della zona. Il concerto terminò alle 23,52. Le parole di accusa e difesa sul valore giuridico dei bis sono molto interessanti. Dice l’accusa:
“si potevano tollerare cinque o dieci minuti in più, ma 22 minuti, con tre bis da parte del cantante, sono troppi anche per la tipica tolleranza italiana”
“passati cinque minuti l’imputato avrebbe dovuto far togliere la corrente”
Risponde la difesa:
“la gente era felice per quei tre bis. Era impensabile staccare la corrente, perché sarebbe stata una mancanza di rispetto nei confronti del pubblico, oltre che un problema di ordine pubblico”
Adesso mettiamoci nei panni di un signore che vive in un condominio di San Siro e che la mattina dopo lavora (sarà un giovedì): è quasi mezzanotte e c’è ancora un baccano pazzesco, come in occasione di tutti gli altri concerti. È un baccano, mica musica, sentita da lì. E i patti erano chiari: alle undici e mezza si smette.
E poi mettiamoci nei panni di un fan di Springsteen che alla fine del concerto aspettano i bis: uno, due, tre? Uscirà ancora? Ha fatto Bobby Jean e ha fatto pure Dancing in the dark, che a quest’ora sovreccitati funziona. Persino Twist and shout, per chiudere in bellezza e gasatissimi: e volevate staccare la corrente?
Con tutto il rispetto per gli abitanti di San Siro – sincero rispetto – no, non si poteva staccare la corrente.