Gli alti e bassi di Renoir
Salgono Monet, Giacometti, Calder e Basquiat; scendono Van Dongen, Bonnard, Munch e Hirst
Dopo la crisi dell’anno scorso, il mercato dell’arte si sta riprendendo e i prezzi iniziano di nuovo a salire: a New York le vendite dell’ultima settimana hanno quasi triplicato il totale del 2009. Eppure qualcosa è cambiato. Il Wall Street Journal spiega che il quadro è stato trasformato dalla recessione e che decine di artisti di grosso calibro sono stati prima sparati in alto e poi abbandonati ai margini del campo.
Solo Picasso e Andy Warhol restano indifferenti all’andamento del mercato, e i loro pezzi continuano a essere venduti a cifre due o tre volte superiori al loro più alto valore stimato: la settimana scorsa Sotheby’s ha battuto un Picasso per 106 milioni di dollari.
Da Sotheby’s hanno giustificato l’episodio dicendo che il prezzo per ogni artista dipende molto dalla contingenze legate alla disponibilità dei pezzi, “è molto raro che un collezionista metta in vendita un quadro così importante come ‘Nudo, Foglie Verdi, e Busto’ di Picasso”. Ma anche la situazione economica gioca un ruolo decisivo. David Nahmad, collezionista con gallerie a New York e Londra, dice che prima della crisi gli appassionati compravano di tutto, ora sono molto più selettivi.
Salgono Renoir, Monet e Dali, nomi che fino a pochi anni fa erano considerati démodé nei circoli artistici. Ora invece pare che i collezionisti, con in testa i nuovi ricchi compratori asiatici, tendano a gravitare sempre di più intorno agli impressionisti europei, carini e accessibili. E infatti la Gagosian Gallery a New York ha subito organizzato una mostra sull’ultimo periodo di Monet, cosa che sarebbe stata molto improbabile fino a pochi anni fa.
Il Wall Street Journal fa la classifica di chi sale e chi scende:
SU
Pierre-Auguste Renoir
I ritratti delicati di donne dell’epoca vittoriana con bambini sono tra i preferiti dei collezionisti asiatici, che stanno scoprendo gli impressionisti e preferiscono Renoir a Monet perché costa meno.
Claude Monet
Pare che il maestro dell’impressionismo venda meglio all’inizio di un nuovo ciclo di aste, quando i collezionisti preferiscono andare sul sicuro e puntare sui classici. E ora con la mostra della Gagosian Gallery i suoi quadri a partire dal 1905 sembrano destinati a salire.
Alberto Giacometti
Un tempo preferito solo dai collezionisti europei, sta salendo grazie ai rilanci dei collezionisti russi e americani. Il 4 maggio Christie’s ha venduto il busto del fratello di Giacometti per 53 milioni di dollari, ben sopra la sua stima più alta di 35 milioni.
Alexander Calder
Le sue sculture cinetice hanno resistito alla recessione e ora si stanno impennando. Mercoledì un suo pezzo è stato battuto da Sotheby’s per 5 milioni di dollari. I collezionisti americani dicono che il valore della sua opera era stato sottovalutato troppo a lungo.
Jasper Johns
Anche i pezzi del pioniere dell’arte pop stanno salendo: una delle sue bandiere è stata venduta a New York per 28 milioni di dollari, 15 milioni sopra la stima più alta.
Jean-Michel Basquiat
Dopo aver raggiunto i 14 milioni di dollari per un pezzo nel 2007, i collezionisti avevano iniziato a vedere crollare le sue quotazioni. Ora stanno di nuovo salendo e martedì Christie’s ha venduto un suo quadro del 1982 per quasi 5 milioni di dollari, contro i tre milioni e mezzo chiesti. E il dipinto con un sassofonista del 1983 ha scatenato una battaglia di rilanci mercoledi da Sotheby’s, e alla fine è stato venduto per 7 milioni di dollari contro i sei previsti.
GIÙ
Kees Van Dongen
L’anno scorso Sotheby’s aveva venduto un ritratto del maestro olandese del fauvismo per quasi 14 milioni di dollari. I collezionisti russi sembravano impazzire per i suoi ritratti femminili, ma poi hanno iniziato a preferirgli la connazionle Natalia Goncharova e gli americani non sono arrivati a colmare il vuoto. La scorsa settimana sette suoi quadri sono stati ritirati dall’asta di Sotheby’s.
Pierre Bonnard
Tra il 2005 e il 2006 ventitre quadri di Bonnard furono tutti venduti al di sopra delle loro stime. Ma a partire dallo scorso autunno i suoi quadri sono andati sempre più spesso invenduti a tutte le maggiori aste.
Edward Munch
Sembra che i collezionisti non amino molti i quadri di Munch se non hanno a che fare con urla e disperazione: dal 2008, tutti i maggiori quadri di Munch che ritraggono scene felici sono andati o invenduti o venduti a cifre molto più basse del previsto.
Damien Hirst
Dopo aver venduto un pezzo per più di 200 milioni di dollari in un’asta a Londra, le vendite per l’artista inglese si sono improvvisamente fermate. In quest’ultimo giro di aste c’era solo un suo pezzo da Sotheby’s e Christie’s ed è stato venduto per 782.000 dollari, ma due anni fa altri pezzi simili erano arrivati fino a quattro milioni. Gli esperti dicono che la sua assenza temporanea finirà solo col far schizzare di nuovo verso l’alto le sue quotazioni nel momento in cui presenterà qualche pezzo più raro.
Richard Prince
Nel 2008 i suoi pezzi furono venduti complessivamente a 68 milioni di dollari ma da allora hanno iniziato solo a scendere. L’anno scorso il totale raccolto dalle sue vendite in asta è calato di quasi 12 milioni di dollari: i collezionisti non se la sentono di investire su un artista che potrebbe non vendere.