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La decisione sulle olimpiadi arriverà mercoledì, intanto la litania su Roma ladrona è già cominciata
Il 19 maggio il CONI dovrà scegliere quale città italiana candidare alle Olimpiadi del 2020. Per il momento sono in lizza sia Roma che Venezia, ma ieri i giornali hanno anticipato che il CONI avrebbe ormai preso la sua decisione, preferendo la Capitale. Sebbene questo genere di decisioni trascinano sempre con sé delle polemiche – vuoi per il campanilismo che inevitabilmente solleticano, vuoi per la speranza tradita di poter ospitare simili eventi – stavolta il disco è già sentito. Noi vi avevamo avvertiti: non c’è modo di evitare l’ennesimo imperdibile dibattito sui salotti romani e i poteri forti e il nord che lavora mentre a Roma si prende il sole. La decisione ufficiale deve ancora arrivare, ma i protagonisti hanno già cominciato a riscaldarsi.
Andrea Tomat, presidente di Confindustria Veneto
Non capisco perchè la definizione di “locomotiva” d’Italia sia valida solo quando c’è da chiedere risorse al Veneto e non quando c’è da darle.
Leonardo Muraro, presidente della Provincia di Treviso
Mi vengono i capelli dritti! Immagino che a Roma siano abituati a prendere decisioni centralistiche, «romanocentriche», ma qui da noi siamo abituati a lavorare in squadra. Venezia città sarebbe solo l’ombelico di un territorio ampio che ha da sempre una vocazione sportiva. Pensando ad esempio all’entroterra trevigiano, devo ricordare ancora cosa siamo stati in grado di organizzare? Devo rimembrare al Coni che le nostre squadre di club in tutti gli sport tengono e hanno tenuto alto il nome della nazione in Europa e nel mondo? Che abbiamo organizzato, senza alcun problema, manifestazioni come i Mondiali di Ciclocross? Che avremo la settimana Tricolore di Ciclismo e gli Europei di Mountain Bike? Che abbiamo impianti da far invidia ai migliori campus statunitensi? Ma tutto il Veneto ha strutture all’avanguardia di comprovata capacità organizzativa.
Fabio Gava, parlamentare – veneto – del PDL
Non vorrei che fra qualche tempo, viste le cifre in gioco, non ci saltasse fuori, con medesimo anticipo, un’altra cricca.
Giorgio Orsoni, sindaco di Venezia
C’è chi dubita della capacità del Veneto di costruire eventi, infrastrutture, e opere sul territorio in tempi brevi ed economie copiose ed efficienti? Qui non ci saranno sprechi, giochi di potere, cricche e palazzi. Qui non abbiamo bisogno, a differenza di altre città, di progetti faraonici a costi altissimi a carico della collettività nazionale per introitare finanze che mancano.