Si spara a Bangkok
Attaccato nella notte l'accampamento delle camicie rosse
Precipita la situazione a Bangkok, in Tailandia. Pochi giorni fa era saltato l’accordo che le camicie rosse sembravano aver raggiunto con il primo ministro tailandese Abhisit Vejjajiva, che fissava a fine anno le elezioni anticipate chieste dal movimento.
Dopo una fase di non-violenza, questa sera ci sono stati spari e, secondo quanto riportato da Mnsbc, almeno quattro esplosioni in città, dove erano accampati migliaia di membri del movimento delle “camicie rosse”. Il New York Times riporta che il capo militare del gruppo, il “comandante rosso” Khattiya Sawasdipol, sarebbe stato colpito da un proiettile alla testa durante un’intervista, probabilemente da un cecchino appostato su un tetto vicino. Le sue condizioni sarebbe gravi, stando alla dichirazione di un suo assistente. Il generale è a capo della sicurezza dei manifestanti, ed è stato più volte accusato dal governo tailandese di azioni terroristiche.
Non è ancora ufficiale chi sia stato ad attaccare il gruppo, ma le esplosioni arrivano subito dopo la comunicazione del governo di voler sgomberare l’aerea in cui erano accampati i manifestanti. Non è ancora stato comunicato il numero di feriti o morti.