Il più grande scacchista del mondo
L'indiano Anand è campione del mondo: lo era l'anno scorso, e l'anno prima, e quello prima ancora
Chissà a che cosa pensava il campione di scacchi Viswanathan Anand mentre sfrecciava in auto da Francoforte verso Sofia. Quaranta ore di macchina obbligate dall’immancabile nube, quasi fantozziana, del vulcano islandese che aveva paralizzato i cieli di mezza Europa. Forse Anand rifletteva sulle mosse da fare sulla scacchiera per non dare scampo al bulgaro Veselin Topalov, il suo avversario, che lo aspettava a Sofia per la sfida.
Il quarantenne indiano sarebbe dovuto arrivare a Sofia una settimana prima della finale del campionato del mondo di scacchi, ma il viaggio poco fortunato ha fatto sì che arrivasse a un solo giorno dall’inizio della competizione. A poco sono servite le richieste per rimandare di tre giorni l’inizio dello scontro programmato per il 23 aprile: impassibile, la giuria gli ha concesso un solo giorno di recupero.
Così, stanco morto, Anand ha perso la prima partita commettendo un errore banale e grossolano. Ma non si è demoralizzato, come racconta Dylan Loeb McClain sul New York Times:
[Anand] ha mostrato la propria tempra riuscendo a vincere la seconda partita. Dopo un pareggio nel terzo incontro, ha vinto il quarto e sembrava fosse ormai indirizzato verso il mantenimento del titolo. Ma Topalov, 35, un giocatore aggressivo noto per la sua resistenza nelle partite lunghe, ha mostrato di sapersi rifare. Prima di iniziare il match, ha invocato una regola per proibire a entrambi i giocatori di offrire un pareggio, dunque l’unico modo per arrivare a un pareggio era rimanere senza pezzi o ripetere per tre volte la medesima mossa.
Le partite seguenti si sono così trasformate in una maratona lunga ed estenuante. La quinta, la sesta e la settima partita sono finite in pareggio a causa degli errori dei due giocatori, mentre nell’ottava Topalov è riuscito a ottenere una vittoria approfittando della fatica di Anand. Le tre partite seguenti si sono di nuovo risolte in pareggio. Nel tentativo di non tirarla troppo per le lunghe, nella partita successiva Anand ha deciso per un’apertura sicura e affidabile. Ancora una volta il match sembrava indirizzato verso un pareggio, ma Topalov ha commesso un errore spostando un pedone e aprendo così la strada all’attacco del campione degli scacchi.
In poche mosse il re di Topalov è stato bloccato e condotto all’angolo della scacchiera. Il giocatore ha poi dovuto rinunciare alla regina e infine si è rassegnato a concedere la vittoria ad Anand.
Viswanathan Anand si è così confermato ancora una volta il più grande giocatore di scacchi del mondo, titolo detenuto prima di lui per quasi 15 anni dal russo Garry Kasparov. Il suo ritiro dagli scacchi per dedicarsi all’attivismo politico aveva spianato la strada ad Anand, ormai campione del mondo dal 2007, che non metteva in discussione il suo titolo dallo scorso ottobre 2008, quando aveva sconfitto un altro scacchista russo, Vladimir Kramnik.
La vittoria ha portato in tasca ad Anand un premio partita di circa 1,5 milioni di dollari, mentre il suo avversario si è dovuto accontentare di una cifra intorno al milione.