“Ci sono forze potenti nella Chiesa che preferirebbero che la verità non emergesse”
L'arcivescovo di Dublino attacca: fallita la strategia dell'arroganza, comincia quella dell'autocritica
Pare che la Chiesa cattolica stia cominciando a capire che gli scandali sulla pedofilia non possono essere affrontati maledicendo la stampa e cercando di deviare la loro attenzione sparandone sempre una più grossa. Prima le parole del Papa a Lisbona, sul fatto che le minacce che affronta la Chiesa «provengono dall’interno e non dall’esterno» (a questo punto ci si aspetterebbe un articolo di scuse al New York Times da parte dell’Osservatore Romano). Ora ci sono le parole di Diarmuid Martin, arcivescovo di Dublino:
Ci sono forze potenti nella Chiesa in Irlanda che preferirebbero che la verità sullo scandalo degli abusi non emergesse. Ci sono inoltre segni preoccupanti di rifiuto inconscio da parte di molti circa l’entità degli abusi che si sono verificati. [La gestione della vicenda] è stata disastrosa. A livello puramente personale, da quando sono diventato arcivescovo di Dublino, non mi sono mai sentito così avvilito e scoraggiato circa il livello di disponibilità ad iniziare veramente quello che dovrà essere un percorso doloroso di rinnovamento. Alcuni rispondono che gli abusi sessuali dei preti costituiscono solo una piccola percentuale degli abusi sessuali dei bambini nella nostra società in generale. Questo è un dato di fatto. Ma questo fatto importante non dovrebbe mai apparire in alcun modo come un tentativo di sminuire la gravità di quello che ha avuto luogo nella Chiesa di Cristo. La Chiesa è diversa: la Chiesa è un luogo dove i bambini dovrebbero essere oggetto di speciale protezione e cura. Il Vangelo ci presenta i bambini in una luce speciale.