Picchiato dalla polizia, che lo credeva un ultrà
Chi l'ha visto ha mostrato un video con il pestaggio da parte degli agenti
Stefano Gugliotta ha 25 anni ed è in carcere dal 5 maggio. È stato arrestato nelle vicinanze dello stadio olimpico subito dopo la finale di Coppa Italia, accusato di aver partecipato agli scontri dei tifosi e di portare con sé un bastone. Gugliotta nega tutto e i familiari hanno diffuso un’altra versione, che guadagna credibilità grazie a un video amatoriale.
Stefano era uscito per andare a festeggiare il quindicesimo compleanno del cugino in un pub a 400 metri da casa sua. Alle 23 e 45 è arrivato davanti al locale “Regina di cuori” di viale Pinturicchio. Ma era chiuso. Così Stefano, che portava sul suo scooter anche un amico, ha fatto inversione, per tornare indietro. A questo punto un agente si è avvicinato e, a quanto si sente dal video girato dai residenti, si è rivolto a lui dicendo: “Che fai? Guardi? Che state a fa’?”. Subito il primo schiaffo. Stefano ha reagito chiedendo al poliziotto perché lo avesse colpito e in un attimo è stato accerchiato e preso a manganellate da un gruppo di agenti in tenuta anti-sommossa. “Aiuto, aiuto, ma che state facendo?”, ha gridato il ragazzo. Qualcuno dai palazzi ha urlato: “Basta, siete in venti contro uno, lasciatelo stare”. Poi il filmato si interrompe.
Quel che è successo dopo lo racconta il papà del ragazzo, Mario. “Stefano è stato portato dentro lo stadio con una camionetta e lì lo volevano costringere a firmare un foglio in cui non accettava il soccorso sanitario. Mio figlio ha messo la crocetta su “accetto”. Poi l’hanno trasportato in carcere”. E ieri mattina il gip ha convalidato l’arresto. “Ho visto mio figlio in pessime condizioni – ha dichiarato la signora Gugliotta – aveva la testa aperta, il sopracciglio spaccato, due denti spezzati. Mi ha detto: “Mamma devo rimanere qui ancora qualche giorno, ho paura di non farcela ad arrivare a lunedì, sto male”.