Musica indie per bambini
Il mercato della musica per bambini si sta allargando, e ne prendono parte anche band affermate
Il Kindiefest è un incontro che si tiene a Brooklyn ogni anno, con dibattiti, performance e concerti. Dura tre giorni, ed è nato per avere un luogo d’incontro in cui discutere e scambiarsi idee sul mercato e la distribuzione della musica indipendente per bambini. Se istintivamente vi sono venute in mente le canzoncine noiose e ripetitive tipiche delle feste di compleanno dei 3enni, state sbagliando.
La “kindie music” (il nome del genere musicale, un mix tra kinder — bambino — e indie — indipendente) è diventato un mercato rispettato, con canzoni pop dalle tematiche che coinvolgono direttamente i bambini: testi più seri sul bullismo o il divorzio dei genitori, testi più leggeri come un nuovo taglio di capelli, senza sdolcinatezze gratuite né accondiscendenze.
Harriet Barovick, frequentatrice insieme alla figlia di 6 anni del Brooklyn Kindiefest, scrive su Time che
La chiave del successo delle band sono sicuramente le performance, teatrali e divertenti, ma un’altra ragione è che le canzoni sono belle. Così belle che — lo dico fiera e a voce alta — spesso le ascolto anche quando non ci sono i miei figli.
Se fino a qualche anno fa finire a suonare musica per bambini poteva essere considerato un fallimento, ora anche band indie famose come i Weezer o gli Shins fanno apparizioni in progammi tv per bambini, e gruppi come i They Might Be Giants sono passati a essere ancora più famosi per i loro dischi di kindie music.
“Quando ho iniziato la gente mi diceva che le canzoni per bambini devono essere dolci e ripetitive, ma ho scoperto che non è assolutamente così”, dice Justin Roberts, ormai al suo settimo disco di kindie music. “Scrivo roba che mi fa sentire qualcosa, e spero che ai ragazzini piacerà come piace a me”. A giudicare dalla folla al suo concerto, sembrerebbe decisamente di sì.