Chi ha perso con Clegg
Anche il Foglio mette a verbale il fallimento dei media
Il clamoroso flop non tanto di Nick Clegg, ma dei media che lo avevano esaltato, non è stato messo a verbale solo dal Post. Oggi il Foglio ci fa un editoriale.
Non era difficile capire che Clegg aveva (e ha) giusto la statura del leader di un terzo partito, che proiettarlo come astro nascente non avrebbe fatto altro che bruciarlo. Ma certi media – e i mondi politico-culturali che rappresentano – si ostinano a credere che il paese reale sia a loro immagine e somiglianza, e si scandalizzano poi se le elezioni le vincono sempre i politici “sbagliati”, i Bush, i Sarkozy, i Berlusconi, giudicati un po’ cafoni, un po’ guerrafondai, maledettamente impresentabili. Il contagio della “Cleggmania” in Italia è arrivato subito. La paladina del “guastafeste che dice cose scomode” è stata Barbara Spinelli, la quale sulla Stampa ha scritto che un outsider così è il segno dei tempi, della fine del thatcherismo e della fine dei Blair che hanno sfondato la socialdemocrazia. Con un endorsement così, non si può che perdere.