Tutti contro Scajola
Libero: Ora Scajola ci dica"
L’apparente indifendibilità della posizione del ministro Claudio Scajola aveva generato già nei giorni scorsi un rapido e inconsueto fenomeno: la presa di distanza dei giornali vicini al centrodestra. Solo per qualche giorno le versioni di Scajola erano state promosse con la solita linea del preteso complotto antigovernativo. Ma era durata pochissimo. Il più indipendente dei quotidiani filo maggioranza, il Foglio, aveva subito pubblicato in prima pagina un sarcastico e molto critico articolo di Annalena Benini sulla questione casa al Colosseo: “le case si comprano coi propri soldi”. Nei giorni successivi lo stesso direttore del Foglio aveva parlato di “una resistenza insensata”.
Intanto, su Libero Filippo Facci spiegava che “sicuramente Claudio Scajola sta diventando una trave nell’occhio del governo”. E mentre sul Giornale pubblicava un’intervista autoassolutoria col ministro che dava la sua versione dei fatti, il vicedirettore Nicola Porro faceva trapelare sul suo blog che la complicità non sarebbe durata: “Dico subito che non credo al ministro che ho intervistato”.
Oggi, di fatto, la stampa filogovernativa chiede le dimissioni del ministro Scajola. Nella forma del “chiarisca”, ma le chances di chiarimento sembrano a questo punto molto limitate. Libero titola in prima pagina “Ora Scajola ci dica” e l’editoriale del direttore Belpietro, implorando al ministro di reagire alle accuse in modo credibile, dice però così:
se ha preso 900 mila euro da un imprenditore per pagarsi la casa ha l’obbligo di farsi da parte
Più severo ancora il Giornale, altro titolone a tutta pagina:
Scajola chiarisca o si dimetta
Con lettera di Vittorio Feltri al “Caro ministro Claudio Scajola” che torna sull’intervista di Nicola Porro a cui non crede neanche l’intervistatore:
È verosimile che lei non sapesse nulla degli assegni circolari incamerati dalle sorelle Papa nel suo studio? Mica tanto
È urgente un suo intervento più dettagliato e, se mi consente, più convincente. Altrimenti l’idea che l’abbia combinata grossa sarà quasi impossibile da smontare
Per finire così:
E se non ha niente da dire oltre a ciò che ha detto, le conviene rassegnarsi. Anzi, rassegnare le dimissioni