Scajola, dimissioni
Interrotta la visita a Tunisi, l'annuncio arriva in una conferenza stampa
11.55. “Le mie dimissioni potranno permettere al governo di portare avanti il lavoro importantissimo che io avevo contribuito a svolgere per il bene dell’Italia”. A quel punto Scajola si è alzato ed è andato via, tra le proteste dei giornalisti che volevano porgere delle domande.
11.52. “Se dovessi acclarare che la mia abitazione è stata pagata da altri, in modi che non conosco, darei mandato ai miei avvocati di annullare il contratto di compravendita. Per questo mi dimetto da ministro della repubblica: non posso avere dubbi. Sono convinto di essere estraneo alla vicenda, ma certo che per fare politica non bisogna avere sospetti”.
11.50. Scajola si dimette: “Mi devo difendere”.
11.49. La diretta video è sul sito del Corriere. Scajola: “Sto soffrendo”.
11.45. Secondo Adnkronos le dimissioni di Scajola potrebbero non arrivare alla conferenza stampa di questa mattina, durante la quale il ministro si limiterà a dire di essere vittima di “un processo mediatico”. Poi dovrebbe incontrare nuovamente Berlusconi, per un colloquio descritto come “decisivo”.
11.34. Mentre si attende l’inizio della conferenza stampa, i finiani rilanciano con un certo tempismo la proposta di un decreto legge anti corruzione. Un articolo di Italo Bocchino su Generazione Italia sostiene che
La vicenda di Scajola ripropone la questione della trasparenza di chi amministra la cosa pubblica. Il ministro dello Sviluppo economico è persona capace e navigata e saprà dimostrare dinanzi alla magistratura l’innocenza che reclama. […] Serve una moratoria legislativa di una settimana che il Pdl deve proporre a maggioranza e opposizione per accantonare tutti i provvedimenti in esame e approvare con consenso bipartisan il ddl anticorruzione. Basterebbe dedicare la prossima settimana a questa legge, tre giorni alla Camera e tre al Senato, magari lavorando anche il sabato e la domenica per far comprendere ai cittadini quanto ci teniamo a garantire più trasparenza. E sarebbe difficile per l’opposizione sottrarsi, dopo aver commentato favorevolmente quello che da tutti viene definito un passo in avanti sull’argomento.
11.21. Secondo l’agenzia Radiocor il ministro Scajola starebbe “valutando le due opzioni: le dimissioni o una reazione alla campagna mediatica sulla vicenda appalti”.
11.07. Rotondi si smarca e difende Scajola, parlando di “una scoperta manovra” contro di lui.
11.03. Lapidario il commento del sottosegretario allo Sviluppo economico Stefano Saglia, a margine di una conferenza.
Io sono il sottosegretario, non il presidente del Consiglio. Tra meno di un’ora si saprà.
10.50. Intanto il viceministro allo Sviluppo economico, Paolo Romani, non commenta le ipotesi che lo indicano come possibile sostituto di Scajola. Anche il suo tono però conferma l’imminenza delle dimissioni.
Ho mandato un messaggio di solidarietà a Claudio Scajola. I miei rapporti con lui sono antichi, risalgono a molti anni fa. Gli sono vicino in questo passaggio difficile.
Aggiornamento delle 10.36. Anche Gasparri molla Scajola, intervenendo a un programma televisivo su Canale 5.
Scajola fin qui ha negato sue responsabilità e difeso il suo comportamento. Credo tuttavia che debba riflettere in che modo la sua difesa possa essere meglio condotta: se mantenendo l’incarico di ministro o se rinunciando. Già in passato fece una scelta di questo tipo, tornando poi in prima linea e recuperando piena credibilità. Se Scajola dovesse assumere delle decisioni, immagino ci possano essere altri che pronti a continuare la sua opera. Rimpasto inteso come crisi non ci sarà.
10.21. Il ministro Scajola terrà una conferenza stampa alle 11,30, ed è probabile che in quella sede annuncerà le sue dimissioni. Ieri Scajola aveva interrotto una visita ufficiale a Tunisi facendo rapidamente ritorno in Italia. In mattinata avrebbe incontrato Silvio Berlusconi, che secondo l’agenzia Radiocor “starebbe già ragionando sui possibili successori”. Circola il nome del vice di Scajola con delega alle Comunicazioni, Paolo Romani. Ma si sarebbe detto disponibile anche Giancarlo Galan, appena insediato al ministero dell’Agricoltura.