I batteri salveranno le coste della Louisiana?
Alcuni batteri disgregano il petrolio e lo trasformano in composti utili per la vita
Esiste un modo sicuro per rendere innocue le perdite di petrolio in mare? La grande chiazza di olio nero che minaccia le coste della Louisiana risolleva questa domanda, alla quale non è però facile rispondere. Da tempo ricercatori ed esperti cercano di mettere a punto nuovi sistemi e procedure per arginare i disastri ambientali dovuti allo sversamento del petrolio nei mari, ma le soluzioni davvero risolutive sembrano essere ancora lontane.
Le speranze maggiori della ricerca sono al momento riposte in un particolare insieme di batteri con il vizietto per il petrolio. Vivendo nelle aree dei fondali dove gli idrocarburi filtrano naturalmente, questi microscopici esseri viventi hanno sviluppato la capacità di nutrirsi di petrolio e di trasformarlo in composti utili per la vita e meno inquinanti. Le colonie dei batteri spazzini possono essere utilizzate per arginare i danni dovuti agli sversamenti di petrolio in mare, almeno teoricamente.
Alcune società hanno provato a creare dei batteri in grado di disgregare il petrolio secondo necessità, ma […] le prime sperimentazioni hanno dimostrato che i nuovi batteri, risultati promettenti in laboratorio, non sono in grado di competere con i batteri che già popolano le spiagge e le paludi. Gli esperimenti dimostrano che l’aggiunta di alcuni nutrienti come l’azoto, il fosforo e il potassio possono incrementare la capacità dei batteri naturali di disgregare il petrolio.
Secondo i calcoli dei ricercatori, aggiungendo alcuni specifici nutrienti l’opera di bonifica naturale delle spiagge attuata dai batteri potrebbe essere compiuta in circa quattro mesi, a fronte dei 5 o 6 anni solitamente richiesti. Questi dati sono però basati su alcune esperienze su scala ridotta realizzate in specifiche aree costiere, mentre sugli eventi di ampie dimensioni non si hanno ancora informazioni sufficienti.
La sfida per le aree paludose è che la tossicità del petrolio può uccidere le piante prima che i microbi abbiano la possibilità di iniziare ad agire sul petrolio.
La vegetazione delle coste della Louisiana potrebbe subire questo destino, complicando sensibilmente le operazioni di recupero e tutela dell’ambiente. Anche per questo motivo le autorità hanno cercato di rimuovere quanto più petrolio possibile in mare in una corsa contro il tempo e le correnti.