Il video delle violenze nella caserma di Ferrara
Risale al 24 febbraio, è stato girato nella caserma dei carabinieri di Via del Campo: lo ha messo online stasera l'associazione A buon diritto
L’associazione “A buon diritto” ha messo online stasera un video, mandato in onda anche al Tg3, che sul sito web dell’associazione è così descritto.
Il video è relativo ai fatti accaduti il 24 febbraio 2010 all’interno della caserma dei carabinieri di Via del Campo a Ferrara. Qui, quattro giovani stranieri, arrestati in stato di ebbrezza per resistenza a pubblico ufficiale, sono stati trattenuti per ore. Ma uno dei fermati ha subìto pesanti maltrattamenti e violenze e colpi inferti con manganello a opera di uno, e forse non solo uno, appartenente all’Arma.
Le immagini, riprese da una telecamera di sorveglianza installata nei locali della caserma, sono impressionanti: un giovane uomo, ammanettato, totalmente inoffensivo e non in grado di difendersi, viene aggredito, colpito con lo sfollagente, buttato per terra. Proverà a rialzarsi per due volte e per due volte verrà colpito. Senza che alcuno gli presti soccorso. Si tratta – giova ricordarlo – di una persona affidata a un apparato dello Stato, all’interno di una caserma dello Stato, che ne deve garantire l’incolumità. Come le cronache dolorosamente riportano con frequenza crescente, dobbiamo dire che non si tratta affatto di un caso isolato.”
(il video completo qui)
aggiornamento: Repubblica riferisce ulteriori dettagli della storia:
Sul caso la procura di Ferrara, pm Barbara Cavallo, ha subito aperto un’inchiesta, ordinato una perizia per pulire le immagini, e ora si dovrà determinare se vi siano responsabilità da parte dei militari (non solo l’unico già indagato) o se le loro azioni siano state innescate dalla resistenza dei giovani, trattenuti per tre ore, in un clima di tensione e di “guerriglia” causata da loro (uno si era denudato, uno si era ferito ad un braccio e sanguinante rincorreva i carabinieri per infettarli) come aveva sottolineato Alberto Bova, legale del carabiniere indagato, che aveva aggiunto come il video non facesse trasparire nessun atto violento. Secondo quanto riferito a suo tempo da uno dei legali dei giovani, Barbara Simoni, nell’integrale del video a disposizione della magistratura si vedrebbe un carabiniere che con un manganello in mano prima carica il gesto e poi colpisce un ragazzo seduto e ammanettato. Quindi si vedono altri carabinieri, da identificare, in ginocchio su un altro ragazzo.
Il primo carabiniere, ora indagato per quel colpo di manganello, è stato riconosciuto dallo stesso legale, perché lo aveva assistito come parte civile, in altri episodi di arresti per resistenza. Dopo aver visto il video e riconosciuto il militare indicandolo, ha scelto di assistere i ragazzi. L’avvocato Bova, aveva sottolineato che tutto è avvenuto dopo che i quattro ragazzi fuori controllo che avevano aggredito i carabinieri e provocato danni, ferendo gravemente cinque militari. Per i giovani, che risiedono nella provincia di Rovigo, è pendente in tribunale il processo per direttissima, ‘congelato’ e fissato all’11 maggio in attesa degli sviluppi della nuova inchiesta.