Il più grande di tutti
Paolo Virzì racconta Furio Scarpelli
di Paolo Virzì
Forse non è chiaro a tutti chi fosse Furio. I giornali scriveranno: un maestro di sceneggiatura, il principale artefice della migliore Commedia all’Italiana, l’autore delle storie dei film popolari più belli, più intensi, più divertenti e intelligenti che abbiamo mai avuto in Italia. Furio era soprattutto una persona meravigliosa. Un maestro, sì, ma di antiretorica e di umanità. I suoi occhi curiosi, sempre spiritosi e compassionevoli, guardavano le persone e le penetravano, canzonandole e coccolandole col suo affetto e la sua ironica dolcezza da romanziere immenso.
Era un genio, dal talento insuperabile di dialoghista, di disegnatore, di creatore di personaggi indimenticabili, e però era anche una persona generosa ed umile, e ha sempre preferito sottrarsi all’esibizione di sé, dedicandosi piuttosto al trasmettere il proprio insegnamento alle persone, specie più giovani, che ha avuto vicino, come un autentico maieuta. E in tantissimi lo abbiamo adorato e abbiamo guardato a lui come una salvezza, una guida, una piacevolissima medicina.
Chi lo ha conosciuto e amato si è abbeverato con gioia al suo spirito e al suo sguardo appassionato e arguto sul mondo e sulla vita. Oggi piangiamo un essere umano e un artista sopraffino e grandissimo, un’anima nobile e libera, al quale non solo il nostro cinema, ma il nostro Paese, la nostra cultura, deve tantissimo. Mi stringo alla moglie Cora, ai figli Giacomo e Matteo, e a tutti i suoi numerosissimi e affezionatissimi amici e allievi, in un abbraccio grande e sconsolato.