L’esercito americano contro PowerPoint
La preparazione delle slide richiede tempo e rende meno produttivi gli ufficiali
Crispin Burke impiega almeno un’ora al giorno per preparare le diapositive delle presentazioni di PowerPoint. Burke è un capitano dell’esercito degli Stati Uniti e ha a che fare quotidianamente con il celebre programma sviluppato da Microsoft. Quella delle presentazioni al computer è ormai diventata una mania per lo US Army e secondo il New York Times si sta tramutando nel suo “principale nemico”.
La presentazione di una slide complicatissima sulla strategia militare americana in Afghanistan, proposta la scorsa estate al generale delle forze sul campo nel paese Stanley McChrystal, ha portato il problema all’attenzione degli alti comandi. La diapositiva in formato elettronico rappresentava un diagramma intricato pieno di frecce e passaggi tortuosi e raccolse un commento sarcastico da parte del generale: «Quando avremo capito la slide, avremo vinto la guerra».
La slide è rimbalzata attraverso Internet ed è stata utilizzata come un esempio di uno strumento militare finito fuori controllo. PowerPoint ha fatto breccia nella vita di tutti i giorni dei comandi militari e ha raggiunto quasi i livelli di una ossessione. La quantità di tempo spesa su PowerPoint […] è diventata una barzelletta al Pentagono, in Iraq e in Afghanistan.
Per risolvere alla radice il problema, alcuni comandanti americani hanno deciso di proibire l’utilizzo di PowerPoint e di altri software simili. Il generale del corpo dei Marines, James N. Mattis, ne ha impedito l’utilizzo motivando così la sua scelta radicale: «È pericoloso perché può creare l’illusione della comprensione delle cose e l’illusione di averne il controllo». Le slide offrono spesso una visione semplicistica dei complessi problemi legati alle campagne militari. Ciò limita la discussione e il confronto, rendendo meno efficaci le decisioni assunte nei briefing di guerra. Inoltre, la preparazione delle diapositive in formato elettronico porta via molto tempo e impedisce agli ufficiali di essere maggiormente produttivi.
Cambiare l’abitudine delle presentazioni in PowerPoint non sarà però semplice. Nonostante scetticismo e critiche, i responsabili degli alti comandi non rinunciano all’utilizzo delle slide nel corso delle loro riunioni. Il generale David Petraeus, il primo responsabile delle operazioni belliche in area medio-orientale, vede le presentazioni software come «un’agonia», ma non rinuncia a condire le sue presentazioni con mappe e diagrammi sullo stato della guerra. McChrystal non è da meno e assiste ad almeno due presentazioni al giorno in PowerPoint da Kabul.
Secondo le preoccupazioni esposte dal New York Times, PowerPoint e simili rischiano di sostituire i tradizionali report testuali, che in poche pagine offrono argomentazioni maggiormente dettagliate e puntuali.