Undici domande per Vladimir Putin
"È vero che le nuove accuse a Mikhail Khodorkovsky sono basate su fonti anonime?"
Il primo ministro russo Vladimir Putin è arrivato ieri sera a Milano per una visita di due giorni, accolto da Silvio Berlusconi. L’indulgenza dell’Italia nei confronti dell’alleato è molto discutibile, a fronte delle grandi limitazioni di democrazia e libertà in Russia e della violenza che le autorità di quel paese tollerano all’interno dei propri confini e incentivano all’esterno.
Il Post chiede quindi al governo italiano di rivolgere a Vladimir Putin dieci domande su altrettante questioni di violazione dei diritti civili, mancanza di giustizia e complicità in instabilità internazionali relative al paese di cui è primo ministro.
1. Ammette che la politica russa in Cecenia a oggi non ha pacificato il paese, e che la violenza prosegue come hanno dimostrato anche i recenti attentati a Mosca?
2. È vero che le nuove accuse a Mikhail Khodorkovsky sono basate su fonti anonime e che la quantità di petrolio che è accusato di aver sottratto è superiore all’intera produzione di Yukos del tempo? È vero che queste nuove accuse sono state formulate per impedire il suo rilascio alla vigilia dell’esaurimento della pena precedente?
3. È vero che l’avvocato Svetlana Bakhmina è stata arrestata e perseguitata per aver assunto e svolto la difesa di Yukos in tribunale? È vero che dopo il suo arresto all’alba dell’8 dicembre 2004 non le è stato permesso di vedere i suoi bambini di 2 e 6 anni per 16 mesi?
4. Ammette che negli ultimi anni la tensione e l’instabilità in Daghestan, Inguscezia sono aumentate invece che diminuite a causa della repressione in quelle regioni? La decisione di eliminare l’elezione diretta dei governatori di regioni e repubbliche autonome e nominarli centralmente non è una limitazione della democrazia?
5. Perché la Russia non ha ratificato il trattato “Energy Charter” impedendo così il commercio diretto del gas tra l’Europa e i paesi centroasiatici? È vero che la Russia usa l’energia come arma di ricatto e pressione verso i paesi vicini?
6. Come è possibile che a distanza di oltre tre anni ancora la giustizia russa non abbia condannato gli assassini di Anna Politkovskaya?
7. A che punto sono le indagini per l’omicidio del giudice Eduard Ciuvashiov, ucciso presumibilmente dai gruppi neonazisti su cui indagava? È vero che il governo russo è indulgente nei confronti dei suddetti gruppi e li ha protetti in più di un’occasione?
8. Cosa è successo all’avvocato Sergei Magnitsky, trovato morto in carcere alla vigilia del suo rilascio, e che aveva accusato funzionari governativi di truffe e frode fiscali?
9. Perché la Russia discrimina e perseguita gli omosessuali? Perché mantenere il divieto nei confronti dei gay pride?
10. Come mai la televisione russa non ha dato aggiornamenti sugli attentati nella metropolitana? Non trova pericoloso per la libertà e la democrazia il controllo governativo su tutte le televisioni?
11. È vero che il “lettone di Putin” citato da Patrizia D’Addario nelle sue conversazioni telefoniche era un suo regalo? O veniva chiamato così per altri motivi?