Abbandonare Cipro?
Il nuovo presidente Dervish Eroglu vuole sospendere le trattative per la riunificazione dell'isola
La settimana scorsa Dervish Eroglu, 72 anni, è diventato il nuovo presidente di Cipro Nord, la zona dell’isola sotto il controllo turco. Eroglu ha battuto il presidente uscente Mehmet Ali Talat, che aveva finora lavorato alle trattative per una riunificazione federale dell’isola. Il nuovo presidente è invece a favore di una definizione della separazione tra greci e turchi, e la sua elezione è vista come un passo indietro nelle complicate chances di risoluzione della questione.
L’Economist di questa settimana affronta questa svolta con preoccupazione, e propone una road map per ricreare condizioni più favorevoli.
Greci e turchi vivono separati a Cipro dal 1974, quando i conflitti tra le due comunità culminarono nell’invasione turca dell’isola e la creazione della Repubblica del Nord sotto il controllo turco. La Repubblica non è mai stata riconosciuta da nessun altro stato, ma da allora le comunità furono drasticamente separate e la questione di Cipro è diventata motivo di una tensione permanente tra Grecia e Turchia.
L’Economist critica l’ingresso di Cipro greca nella’Unione Europea del 2004, che ha indebolito gli sforzi di mediazione della UE, impossibilitata in più a disegnare un piano in sintonia con la NATO: la Turchia è nella NATO ma non nella UE, mentre Cipro è nella UE ma non nella NATO. “Si sarebbe tentati di arrendersi e lasciar perdere. In fondo è un conflitto senza morti, negli ultimi anni è più facile attraversare la “linea verde” di separazione, l’esercito turco ha un posto dove dislocare e addestrare i suoi soldati. Ma abbandonare Cipro sarebbe sbagliato”. L’economia dell’isola risente della divisione, e di certo la Turchia non verrà accettata nella UE fino a che esiste il problema Cipro.
Le proposte dell’Economist sono quindi tre.
– Il governo turco deve fare pressioni su Eroglu perché riprenda le trattative avviate dal suo predecessore. Non sarà facile.
– Il primo ministro turco Erdogan deve avviare un dialogo diretto e non mediato con i ciprioti greci. Facendosi aiutare dal suo collega greco Papandreu, che incontrerà ad Atene il mese prossimo.
– Il parlamento europeo deve approvare un progetto di apertura del commercio con la Repubblica del Nord, favorendo la conseguente apertura dei porti e aeroporti turchi nei confronti dei ciprioti greci: la fine dell’isolamento economico potrebbe incentivare tutti a una ripresa delle trattative.