I match del giorno

Gianfranco Fini da Lucia Annunziata: smorza o rincara?

©Alessandro Falzone/Lapresse
24-04-2005 Roma
Sport - Calcio
Lazio - Juventus Campionato Serie A 2004 2005
Nella foto: Gianfranco Fini e Mario Pescante in tribuna all'olimpico
©Alessandro Falzone/Lapresse 24-04-2005 Roma Sport - Calcio Lazio - Juventus Campionato Serie A 2004 2005 Nella foto: Gianfranco Fini e Mario Pescante in tribuna all'olimpico

I commentatori politici e il pubblico si stanno viziando, dopo lo scontro Fini-Berlusconi di giovedì. Venerdì ci ha pensato Bossi a consegnare alla Padania una minaccia di caduta del governo, poi ridimensionata. Sabato è stata una giornata stanca, ma stamattina di nuovo Bossi è entrato a gamba tesa chiedendo le dimissioni di Fini da Presidente della Camera. E poi Bocchino che minaccia di lasciare la vicepresidenza del PdL.

Il rito domenicale delle sonnolente redazioni online – aspettare che l’ospite di turno pianti qualche grana al programma di Lucia Annunziata (registrato) – ha oggi quindi un inconsueto carico di eccitazione. Almeno fino a stasera, quando gioca la Roma.

Anticipazione al Tg3: “le elezioni in questo momento sono il fallimento dell’attuale maggioranza, l’archiviazione per un certo periodo del federalismo fiscale, il modo migliore per esporre l’Italia a un rischio enorme, è un irresponsabile chi parla di elezioni”

Diretta

“Non sono pentito, credo che Berlusconi si sia reso conto che ha detto una cosa che non potrà mai corrispondere al vero, cioè che il Presidente della Camera si dimetta perché ha espresso delle opinioni.”

“Io non sono contro il federalismo, pongo dei problemi su come il federalismo si deve fare.”

“Non c’è una questione personale, Berlusconi è il presidente del PdL.”

“Non c’è alcuna ipotesi di elezioni anticipate.”

“Quanto pensa di valere?”
“0,1 per cento.”

“La fase 70 – 30 Forza Italia – AN è definitivamente tramontata.”

“Che poi vi sia una magistratuta politicizzata è vero, ma la magistratura è un baluardo per la difesa del cittadino.”

“Il federalismo fiscale lo ha votato in parlamento anche il PD, ma se non ne conosciamo i costi, i tempi, rischia di essere solo un titolo.”

“Ho visto con piacere, per questo è stata una bella giornata, che il ministro Brunetta non ha detto cose diverse dalle mie.”

“Io sono convinto che Bossi sappia che non può imporre al PdL un principio lesivo della carta costituzionale: ci sarebbe la sollevazione di tutti gli italiani.”

Credo nel “senso di responsabilità del Presidente del Consiglio, che questa mattina ha fatto un intervento alto e nobile.”

“So perfettamente che Bossi e Berlusconi sono coscienti che le elezioni in questo momento sarebbero il fallimento dell’attuale maggioranza, l’archiviazione per un certo periodo del federalismo fiscale, il modo migliore per esporre l’Italia a un rischio enorme, è un irresponsabile chi parla di elezioni.”

“Bocchino ha detto se il problema sono io, pronto a dimettermi. Ma davvero oggi bisogna che il vicario alla camera del gruppo PdL metta la sua testa? Per che cosa?”

“Io spero che gli amici del PdL che hanno votato quel documento finale alla Direzione Nazionale – secondo me fatto apposta per contare gli eretici, ci mancava il riferimento a Servire il popolo – tengano conto che il presidente della commissione giustizia ha fatto una battaglia perché il provvedimento sulla giustizia non dia l’impressione di garantire sacche di impunità.”

“Berlusconi, Ghedini, Fini, Letta, abbiamo discusso un’ora e mezza con toni anche piuttosto aspri sull’opportunità di quella che io ho definito un’amnistia mascherata: e devo dire che Berlusconi non si convinse, ma disse io la ritiro.”

“Abbiamo tolto il lavoro ai retroscenisti, non ci sono più retroscena.”

“Io di destra ero e di destra sono, bisogna capire cosa è la destra.”

“Siamo favorevoli alla separazione delle carriere, ma nessuno ci chieda l’ipotesi dei pm sotto il controllo dell’esecutivo.”

“Il testo sulle intercettazioni uscito dalla camera era un buon testo di compromesso.”

“Di scontato c’è una cosa, l’assoluta lealtà nei confronti degli elettori e di questo governo, ma non è acquiescenza nei confronti di eventuali decisioni che sono rispettate solo se sono discusse e se sono motivate.”