La Francia, il Belgio e il velo
A maggio una proposta di legge per proibire burqa e niqab in Francia
Aumenta la tensione in Francia per le recenti e decise affermazioni di Sarkozy sul velo integrale. Ormai da più di un anno Sarkozy dichiara guerra a burqa e niqab, le due tipologie di velo islamico che coprono per intero il volto delle donne, ma nelle scorse settimane ha insistito su un intervento di legge a breve.
Time fa un punto della situazione, a seguito della dichiarazione di mercoledì del presidente francese, che ha ordinato al governo di preparare una proposta di legge che verrà presentata in maggio per la proibizione del velo. Il numero dei veli islamici in giro per le strade della Francia è in evidente aumento, sintomo di un crescente fondamentalismo religioso interno al paese. Motivazioni simili nel 2004 portarono la Francia a proibire qualsiasi ostentazione di simboli religiosi nelle scuole pubbliche, una legge applicata ai ragazzi di qualsiasi fede.
Il portavoce del governo Luc Chatel ha presentato la proposta di legge definendo il velo “una violazione della dignità delle donne”. Molti — a sinistra, ma non solo — non sono così certi che una proposta del genere rispetti i diritti delle donne, se sono loro stesse, nella maggior parte dei casi, a voler indossare il velo.
Anche i cittadini francesi sono divisi, con una maggioranza lieve e variabile del 57 per cento a favore della legge contro i burqa. E spesso sono le stesse persone contrarie al velo a domandarsi se il divieto non possa rivelarsi una mossa controproducente, con gravi conseguenze sulla situazione della comunità francese musulmana, ancora non perfettamente integrata in diverse zone nel paese.
Intanto, al di là dal confine belga, è saltata la votazione per una legge praticamente identica. La caduta del governo belga ha provocato lo stop di un voto in parlamento che, molto probabilmente, avrebbe fatto diventare il Belgio la prima nazione europea a proibire burqa e niqab. L’associazione Human Rights Watch aveva criticato con forza la decisione belga, etichettandola come violazione dei diritti umani.
A sottolineare la tensione in Francia, è di oggi una piccola ma significativa notizia a cui molti giornali francesi hanno dato risalto: una giovane musulmana è stata multata per essere alla guida con un burqa indosso. La motivazione ufficiale è “guida in condizioni non agevoli”, e la multa è solo di 22 euro.