L’uomo che abbatterà il muro del suono
Felix Baumgartner, uomo dei record in caduta libera, si butterà da 37 km per superare la velocità del suono
Felix Baumgartner ha attraversato la Manica planando in caduta libera, e si è lanciato con un paracadute sia dal più alto grattacielo del mondo, il Taipei 101 a Taiwan, sia dalla mano destra della statua del Cristo Redentore a Rio de Janeiro. Queste imprese lo hanno consacrato campione e recordman di BASE jumping, sport estremo, vietato in diversi stati, che consiste nel buttarsi nel vuoto da superfici naturali o artificiali (BASE da Buildings, edifici; Antennas, antenne; Span, ponti; Earth, Terra). Ma, a quanto pare, a Baumgartner queste imprese non bastano. Fearless Felix — Felix senza paura, come lo chiamano i suoi fan — vuole diventare il primo uomo a superare la barriera del suono, buttandosi da un’altitudine di 23 miglia. Poco più di 37 chilometri. Per capirci, gli aerei viaggiano tra i 9 e 12.
Arrivato nella stratosfera, l’austriaco si getterà da una mongolfiera e, secondo le sue stime, raggiungerà in mezzo minuto i 1.100 chilometri orari, arrivando poi a rompere la barriera del suono. Non è ancora chiaro cosa succederà al suo corpo in quel preciso momento. Baumgartner spera di riuscire a rimanere conscio per tutta la discesa, senza incappare nei problemi di stabilità che sono quasi costati la vita a Joe Kittinger, l’uomo che nel 1960 ha fissato a 31 chilometri il record d’altitudine che Baumgartner vuole battere.
Ed è proprio Joe Kittinger uno dei membri del Red Bull Statos, la squadra che sta supervisionando l’impresa dell’austriaco. Insieme a lui, una quarantina di ex tecnici di NASA, aviazione militare e industria aerospaziale hanno lavorato tre anni per pianificare il salto, costruendo la mongolfiera dotata di capsula pressurizzata e la tuta d’astronauta che serviranno a Baumgartner. E oltre al lato estremo dal sapore prometeico della decisione di buttarsi da un’altezza del genere, i tecnici useranno le rilevazioni del suo corpo in caduta libera per lavorare sulle procedure di salvataggio di futuri astronauti che dovessero trovarsi in situazioni critiche, come una perdita di pressione in cabina o un’espulsione d’emergenza nella stratosfera.
È stata presentata la settimana scorsa la tuta che Baumgartner indosserà per il lancio (video sotto). Il direttore medico del centro Stratos, che in passato supervisionava la salute degli equipaggi NASA, ha detto che lo spirito del progetto gli ricorda la prima era di viaggi nello spazio. “Questa roba è davvero rischiosa”, ha affermato. “È come i primi progetti NASA, hai questa sensazione di non sapere a cosa andrai incontro ma la convinzione di voler fare qualsiasi cosa per superarla.” La data non è ancora fissata ma l’impresa dovrebbe avvenire entro il 2010.