Stasera il secondo dibattito elettorale britannico
Il tema del dibattito sarà la politica estera, Brown e Cameron tenteranno di frenare l'ascesa di Clegg
La campagna elettorale in Regno Unito non si è ancora ripresa dal terremoto del primo dibattito che già è il momento di replicare: questa sera infatti avrà luogo a Bristol il secondo dibattito elettorale tra Gordon Brown, David Cameron e Nick Clegg.
Le cronache di questi giorni hanno registrato il crescente nervosismo da parte di Brown e Cameron, alle prese con l’impressionante esplosione dei liberaldemocratici di Nick Clegg, vincitore indiscusso dal dibattito della settimana scorsa. I sondaggi di questa settimana hanno dato l’immagine del cataclisma che ha investito la campagna elettorale: alcune consultazioni hanno registrato i libdem su valori da primo partito, mentre la popolarità di Clegg è arrivata a livelli che un liberaldemocratico non vedeva dai tempi di Winston Churchill.
Il più nervoso è sicuramente David Cameron, che è anche il più danneggiato dall’esplosione dei liberaldemocratici e quello che finora godeva del vantaggio dell'”uomo nuovo”. Se il dato nazionale vede i conservatori ancora con un vantaggio minimo sui libdem e uno più ampio sui laburisti, la distribuzione del consenso nei collegi avvantaggia molto il Labour, che conserverebbe la maggioranza relativa alla camera dei comuni ma avrebbe bisogno di allearsi con Clegg per governare. Non è un caso, infatti, se ieri sull’Independent Gordon Brown abbia teso la mano al leader liberaldemocratico proponendo “un’alleanza progressista” per sconfiggere Cameron.
La mossa è un tentativo di evitare che il Labour venga danneggiato dal cosiddetto “effetto Clegg”. A questo scopo Brown ha sottolineato che il programma del Labour prevede un doppio referendum per il prossimo anno: uno sulla riforma elettorale e uno per rendere elettiva la camera dei lords.
Due riforme che stanno molto a cuore ai liberaldemocratici, e che Brown spera di utilizzare per convincerli a coalizzarsi con lui all’indomani del voto. E’ evidente però che non si tratta del momento migliore per stringere alleanze. Clegg vuole approfittare del momento magico e ha rigettato malamente l’offerta di Brown.
“Brown ha sistematicamente e personalmente bloccato la riforma della politica. Io credo che sia semplicemente disperato, e per questo non gli credo. Così come non credo che il governo laburista abbia dato equità al paese, non credo che creda nelle libertà civili, non credo che voglia davvero una riforma della politica.”
Lo stesso Cameron è passato all’attacco, ha cambiato il proprio registro puntando su un tono più diretto e ha rispolverato una tattica comunicativa molto nota in Italia, invitando gli elettori britannici a una sorta di voto utile: chi vota Clegg si becca Brown. Clegg ha risposto in modo piuttosto british: “Chi vota liberaldemocratici, in realtà, vota liberaldemocratici”.
Sia Brown che Cameron sperano di mettere fine alla scalata di Clegg grazie al dibattito di stasera, approfittando del fatto che in politica estera laburisti e conservatori possono vantare un passato piuttosto recente di protagonisti della politica mondiale, mentre i liberaldemocratici sono piuttosto acerbi. Il Guardian riassume le posizioni dei tre leader su due questioni che saranno centrali: i rapporti con l’Unione europea e l’intervento in Afghanistan.
Intanto la Bbc non ha ancora deciso se trasmetterà o no il dibattito di questa sera in diretta: i suoi dirigenti infatti temono che le regole sull’imparzialità cui è soggetta la tv pubblica – una specie di par condicio – la costringerebbero a quel punto a dedicare dello spazio a Nick Griffin e al suo British National Party. La Bbc ha messo in piedi un complesso palinsesto di interviste e tribune politiche allo scopo di garantire parità di spazi anche ai leader che non partecipano al dibattito, e per questa ragione Griffin la settimana scorsa ha dato una lunga intervista a Radio4.
Trasmettere un secondo dibattito in diretta costringerebbe la Bbc a dare nuovamente spazio a Griffin – e nello stesso seguitissimo programma radiofonico. I giornalisti Bbc non ne sarebbero felicissimi, e i dirigenti della tv pubblica vogliono evitare nuove manifestazioni di protesta da parte degli spettatori. Per questo, scrive il Guardian, le possibilità che la Bbc alla fine trasmetta davvero il dibattito in diretta sono pochissime.
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In missione per conto di David, Francesco Costa (22 aprile 2010)
Clegg nei guai: tre imprenditori versavano finanziamenti sul suo conto privato, Daily Telegraph (22 aprile 2010)
Ultimi sondaggi prima del secondo dibattito, Simone Bressan (22 aprile 2010)