L’iPhone smarrito: il resto della storia
Gizmodo spiega il fiasco della sicurezza Apple e assolve anche gli operatori del call center
Gizmodo torna martedì sera sullo scoop tecnologico dell’anno: il ritrovamento in un bar di un modello del nuovo iPhone 4G top secret fino a giugno, arrivato poi nelle mani e sulle pagine del sito per geeks. Ci sono ancora un po’ di buchi nella storia e con un post e alcune testimonianze si cerca di rispondere ai dubbi sul fatto che Apple non sia riuscita a tornare in possesso dell’iPhone smarrito.
Ci sono tre settimane tra lo smarrimento e la consegna a Gizmodo (che conferma di aver pagato 5000 dollari per l’apparecchio). Durante le quali, Gizmodo lo aveva già sostenuto, chi lo aveva trovato prova invano a contattare Apple. Nel nuovo post c’è la testimonianza di un operatore del servizio clienti di Apple: che racconta che in assenza di segnalazioni del caso da parte dell’azienda, chi ricevette la chiamata pensò si trattasse di un falso o di una comune imitazione cinese del vecchio iPhone.
In più, a Gizmodo spiegano che i servizi di MobileMe Apple che permettono di rintracciare la posizione dell’apparecchio non sono ancora abilitati nel nuovo sistema operativo, mentre è possibile cancellare il software e azzerare il funzionamento a distanza. E questo spiega il “fiasco” della sicurezza Apple, come lo chiama Gizmodo rilevando ogni responsabilità dalle spalle dei dipendenti coinvolti e accusando l’azienda di aver sbagliato nel far uscire l’apparecchio dalle sue sedi.
Intanto, sul piano della comunicazione di sé – e non solo su quello – Apple si rifà con i dati del “secondo quarto” fiscale del 2010: 13,5 miliardi di dollari di ricavi e un profitto trimestrale di 3,07 miliardi, con notevolissima crescita rispetto all’anno prima in cui i ricavi erano stati di 9,08 miliardi e i profitti di 1,62 miliardi. Apple ha annunciato di aver venduto nel trimestre tre milioni di computer (2 milioni e 940mila per l’esattezza) con un aumento del 33% rispetto all’anno precedente, e 8 milioni e 750 mila iPhone (il 131% in più rispetto al 2009).