Contare i pinguini dallo spazio
Le nuove immagini satellitari sono più definite, ma effettuare un conteggio preciso degli esemplari non è semplice
In un metro quadrato di ghiaccio, quanti pinguini imperatore ci stanno? Più o meno che in piazza San Giovanni a una manifestazione del PdL? Di più. Fino a una decina, se fa molto freddo e i pennuti cercano di non disperdere il calore. Censire i pinguini che popolano il pack si rivela anche per questo motivo un’impresa ardua, come racconta in prima pagina il Wall Street Journal di oggi.
Da tempo i ricercatori cercano di censire le colonie di pinguini dell’Antartide utilizzando fotografie aeree, trasmettitori per registrare i movimenti degli animali e immagini satellitari. Il ricercatore britannico Philip Trathan è ormai un veterano in questo campo e collabora con altri esperti e istituzioni per fare la conta dei pinguini. Grazie ad alcune nuove immagini satellitari ad alta definizione, il team di ricerca confida di poter terminare il censimento entro la fine dell’anno. Negli scatti più definiti, un pinguino imperatore equivale però a un solo pixel e le cose si complicano se questi animali decidono di raggrupparsi per combattere il freddo. «Se hai così tanti pixel coi pinguini, devi decidere quanti pinguini ci sono in ogni pixel», ammette al WSJ un ricercatore della British Antarctic Survey.
Un censimento preciso aiuterà a comprendere gli eventuali effetti del cambiamento climatico nell’area dell’Antartide. Le colonie delle altre specie di pinguino aumentano o diminuiscono a seconda dell’andamento delle temperature e dei venti, ma al momento gli effetti sulle colonie dei pinguini imperatore non sono ancora noti perché fino a ora non si erano trovati sistemi validi per mappare la presenza dei pennuti.
Lo scorso anno Trathan decise di sperimentare alcune nuove strategie per rintracciare i pinguini imperatore. Insieme al suo team, il ricercatore analizzò le immagini satellitari alla ricerca del guano depositato dai pinguini sul pack:
Utilizzando questo metodo, alcuni scienziati hanno identificato ben dieci colonie di pinguino imperatore nell’area antartica. È bastato analizzare alcune fotografie satellitari alla ricerca delle chiazze rossastre e marroni del guano dei pinguini sulla bianca superficie della gelida Antartide. Questo nuovo approccio per le ricerche potrebbe rivelarsi molto utile per monitorare la popolazione dei pinguini e le variazioni demografiche causate dal cambiamento del clima.
Le immagini ora a disposizione dei ricercatori sono più definite e dovrebbero semplificare il censimento. Senza trasmettitori e voli di ricognizione, gli animali saranno lasciati in pace e il gruppo di ricerca potrà condurre lo studio sugli schermi dei computer anche a migliaia di chilometri di distanza dall’Antartide: «Se puoi farlo dallo spazio, lo puoi fare anche dalla tua scrivania».