La città fantasma più grande degli States
California City doveva diventare la nuova rivale di Los Angeles
California City era stata fondata nel 1958 dal magnate americano Nat Mendelsohn. L’obiettivo era costruire da zero una nuova metropoli americana capace di rivaleggiare con la vicina Los Angeles. Oggi di quel progetto restano solo un labirinto di strade deserte dai nomi hollywodiani – Oldsmobile Boulevard, Alpha Street, Planet Lane – e case abbandonate che si estendono su un’area di 320 kmq nel deserto del Mojave.
I suoi 14.000 abitanti lavorano tra una prigione privata, il centro in cui l’Honda prova i suoi nuovi modelli di automobili e una base aerea Nasa. Ovviamente c’è un campo da golf. Ma il sogno del paradiso per la middle class americana si è schiantato su un salario medio di 51.000$ a famiglia.
Sulla vita della città circolano i racconti più strampalati: case abbandonate usate per sequestri, piscine infestate da virus esotici, esercitazioni per la guerra in Iraq. Ma il sito ufficiale fa finta di niente e invita comunque a comprare la dream house.
Good le dedica un servizio nel suo numero sulle città “è un’anomalia spaziale, un monumento non intenzionale di architettura del paesaggio, forse destinato un giorno ad avere lo stesso mistero archeologico di Stonehenge”.