Edmund Hillary non tornerà sull’Everest
Annullato il progetto per portare le ceneri dell'esploratore sul tetto del mondo
L’alpinista Edmund Hillary non potrà tornare sull’Everest. Il progetto per disperdere parte delle ceneri dell’autore della prima ascensione della più alta vetta della Terra è stato cancellato. Secondo i lama buddisti l’operazione avrebbe portato sfortuna, così gli sherpa che avevano organizzato la cerimonia hanno deciso di non disperdere le ceneri di Hillary.
I resti del celebre esploratore saranno conservati in un monastero nei pressi dell’Everest, scalato da Hillary nel 1953. Parte delle sue ceneri furono disperse molti metri più in basso, a livello del mare, nel Golfo di Hauraki vicino Auckland (Nuova Zelanda), la città natale dell’alpinista scomparso nel 2008.
L’iniziativa era stata sostenuta dallo sherpa Apa, un vero esperto dell’area dell’Himalaya e detentore del record per il maggior numero di ascensioni compiute sull’Everest, ben 19. Dopo un lungo confronto con alcuni monaci buddisti, il comitato di sherpa ha sconsigliato di disperdere le ceneri di Hillary e non solo per ragioni spirituali.
L’operazione avrebbe creato un precedente, che avrebbe potuto indurre altri alpinisti a richiedere un rito simile per la loro commemorazione. L’area dell’Everest è già messa a dura prova dall’alto numero di escursionisti che ogni anno tentano l’avvicinamento alla vetta.
Le ceneri di Edmund Hillary saranno dunque conservate in un monastero in attesa delle prossime decisioni degli sherpa. Un progetto prevede la realizzazione di un parco per ricordare l’impresa dell’alpinista. In quel contesto le ceneri dell’esploratore potrebbero infine ricongiungersi con il suolo della vetta più alta del mondo.