Houston, poteva andare peggio
Una ricerca conferma che, nel caso di un fallimento dei soccorsi, l'Apollo XIII si sarebbe schiantato sull'atmosfera terrestre
Quando l’equipaggio dell’Apollo XIII inviò verso la Terra l’allarmante “Houston, abbiamo un problema” in molti si chiesero quale sarebbe stato il destino dei tre astronauti in viaggio verso la Luna. Il fallimento delle operazioni di salvataggio, si ipotizzò, avrebbe trasformato il modulo in una tomba di ghiaccio, destinata a viaggiare nello spazio per miliardi di chilometri.
Secondo una ricerca, l’ipotesi formulata all’epoca e riportata in numerosi libri di storia negli anni successivi era sbagliata. Una simulazione al computer realizzata da alcuni ricercatori di Philadelphia dimostra che la forza di gravità della Luna avrebbe rinviato il modulo verso la Terra, condannandolo a un fragoroso impatto contro l’atmosfera terrestre. Gli astronauti sarebbero dunque rimasti vittime dell’eccessivo calore a bordo e non di un gelido viaggio verso le profondità del Cosmo.
L’Apollo XIII si sarebbe potuto schiantare sull’atmosfera il 20 maggio del 1970 a circa cinque settimane dall’esplosione a bordo che pose fine alla missione verso la Luna. I tre astronauti dell’equipaggio sarebbero comunque morti prima dell’impatto, a causa della mancanza d’acqua e di ossigeno nel modulo.
Lo studio è stato condotto dalla Analytical Graphics Inc (AGI), che aveva avviato una prima serie di analisi sul destino dell’Apollo XIII nel caso di un mancato soccorso già alcuni anni fa. La pubblicazione dei nuovi dati giunge a quaranta anni esatti dal lancio della missione spaziale, avvenuto il 13 aprile 1970. Al lavoro di ricerca ha collaborato anche Chuck Dietrich, uno degli operatori che seguirono la sfortunata spedizione dal centro di controllo di Houston.