Conservare la memoria storica, dei videogame
Un nuovo consorzio vuole salvare dall'oblio alcune migliaia di vecchi videogiochi a rischio estinzione
I vecchi videogiochi sono a rischio estinzione. I nuovi sistemi non sono compatibili con i supporti datati, così migliaia di videogame potrebbero presto finire nell’oblio. Per salvare i videogiochi che hanno fatto la storia dell’intrattenimento digitale, negli Stati Uniti è stato avviato un progetto cui partecipano università, istituzioni pubbliche e Linden Lab, la società che ha realizzato il mondo virtuale di Second Life.
Il piano di salvataggio prevede l’investimento di 2,15 milioni di dollari per sviluppare nuovi standard in grado di preservare i videogames datati e i giochi multiplayer come EverQuest e World of Warcraft. L’iniziativa da poco avviata segue una serie di progetti analoghi sviluppati negli ultimi anni da istituzioni, aziende e semplici appassionati per scongiurare l’estinzione dei videogiochi.
Il Museo dei giochi per computer di Berlino, per esempio, ha raccolto diverse migliaia di vecchie console e supporti contenenti i primi videogame della storia dell’informatica. Appassionati e smanettoni pubblicano, invece, online le risorse dei videogiochi fuori catalogo e abbandonati dalle società, a volte fallite o impegnate nello sviluppo dei giochi di nuova generazione.
«La storia culturale del nostro mondo è impacchettata nei mondi digitali e, in futuro, se le persone vorranno comprendere la nostra cultura avranno bisogno dei documenti e delle informazioni» sottolinea Henry Lowood all’Atlantic. Lowood è il responsabile del progetto della Stanford University cui collaborano la Library of Congress, il Rochester Institute of Technology e Linden Lab.
Preservare i videogiochi d’epoca e renderli ancora utilizzabili non è semplice. Alcuni preferiscono salvare i supporti, come le console e i vecchi computer compatibili con i giochi, mentre altri optano per il salvataggio dei sorgenti (il codice) e realizzano software in grado di riprodurli sui nuovi PC. Prima di procedere alla copia del codice, occorrono comunque i dispositivi adatti per ottenere i dati dai vecchi floppy disk, dai CD e dalle cartucce di gioco. A complicare ulteriormente l’archeologia dei videogame ci sono i differenti linguaggi di programmazione utilizzati e la mancanza di standard condivisi.
Per salvare dall’estinzione i videogiochi potrebbero occorrere tempo e molto denaro. La speranza degli appassionati è che con il passare del tempo aumenti la considerazione dell’opinione pubblica per l’arte ludica: «Tra due secoli, Super Mario Bros. potrebbe essere trattato con il medesimo rispetto dei Fratelli Karamazov».