In Corea del Sud si va a letto senza videogiochi
Le nuove norme prevedono il blocco dell'accesso ai videogame online durante la notte per i minorenni
Tempi duri per i patiti dei videogiochi nella Corea del Sud. Il governo intende adottare alcune nuove misure per impedire ai minorenni l’accesso ai videogame online oltre la mezzanotte. I nuovi provvedimenti mirano a ridurre il fenomeno delle dipendenza dai videogiochi, ma metterli in pratica non sarà semplice.
Stando alle dichiarazioni del ministro della cultura, dello sport e del turismo, il nuovo sistema sarà in grado di disconnettere i giocatori minorenni allo scoccare della mezzanotte, rendendo così impossibile l’utilizzo dei videogiochi che richiedono una connessione alla Rete. La nuove regole contemplano anche la possibilità di rallentare la velocità della connessione degli utenti minorenni nel caso di sessioni di gioco eccessivamente lunghe. Secondo il ministro, tale soluzione dovrebbe ridurre il numero di ore trascorse a smanettare davanti allo schermo.
Le nuove norme saranno applicate a partire dalla seconda metà di quest’anno e interesseranno principalmente i videogiochi che sfruttano Internet per mettere in contatto i giocatori e farli interagire in remoto. Il periodo di blackout per i minorenni dovrà durare almeno sei ore e l’intervallo di tempo potrà essere selezionato tra tre opzioni: mezzanotte – sei del mattino, dall’una alle sette del mattino, dalle due alle otto del mattino.
La soluzione per rallentare le connessioni è in fase di sperimentazione e sarà applicata a una ventina di videogiochi di ruolo online. I titoli selezionati costituiscono quasi l’80% del mercato dei role-playing game in Corea del Sud. Secondo alcuni detrattori, le nuove norme non incideranno sensibilmente sulla dipendenza da videogiochi dei più giovani. I minorenni troveranno probabilmente soluzioni alternative per superare i nuovi ostacoli, non rinunciando così alle sessioni di gioco in notturna.
Alcuni recenti episodi di cronaca legati alla dipendenza da videogiochi hanno scosso il paese asiatico. Si sono registrati casi di ragazzini morti dopo estenuanti partite durate giorni senza interruzioni e la morte di un neonato, trascurato da una coppia di giocatori incalliti. Difficilmente le nuove norme potranno scongiurare casi come questi, spesso non sono i videogiochi il vero problema.