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  • Martedì 13 aprile 2010

Tory e Labour, programmi politici a confronto

ll leader conservatore vuole introdurre un sistema referendiario di tipo californiano

David Cameron e Gordon Brown hanno presentato i rispettivi manifesti programmatici in vista delle elezioni che si svolgeranno tra meno di un mese.

Il candidato conservatore, secondo i sondaggi in vantaggio di circa 6 punti percentuali, ha presentato un fascicolo di 130 pagine dalla copertina rigida e blu scuro — a evocare la gravità della crisi finanziaria — incentrato sulla volontà di rimettere il potere decisionale in mano ai cittadini. Il manifesto, intitolato “Invito a partecipare al governo britannico”, prevede di dare il controllo diretto ai cittadini a livello locale, introducendo una forma referendaria alla californiana, in cui per decidere l’esito di un referendum basterebbe la firma del 5% della popolazione; sotto l’aspetto statale, i cittadini avrebbero un diritto di veto sulle proposte di tasse. Sulla stessa linea anche i provvedimenti promessi nell’ambito economico/lavorativo, con l’intenzione di Cameron di dare ai lavoratori nei settori pubblici la proprietà dei loro servizi e agevolare l’acquisto di immobili. Il programma dei Tory lancia quella che viene definita “l’età post-burocratica”.

Come previsto, il programma di Brown — presentato in un documento dalla copertina luminosa, intitolato “Un futuro giusto per tutti” — si concentra sul recupero dell’economia dopo la crisi finanziaria, tagliando il deficit fiscale in 4 anni. Un altro grande obiettivo è la rivoluzione del sistema scolastico, sulla linea dell’ex premier laburista Blair, che dovrebbe dare più potere decisionale ai genitori, aumentare l’età dell’obbligo a 18 anni e garantire attività pre e dopo-scuola ai bambini. Altre promesse elettorali sono l’aumento dello stipendio minimo a 7 sterline all’ora (poco meno di 8 euro) entro il 2015, e la garanzia di uno sviluppo più meritocratico delle forze di polizia, spesso criticate dall’opinione pubblica in questi anni. Anche nel programma di Brown, com’è ovvio, non manca la promessa di dare voce ai cittadini, nel tentativo di ritrovare la fiducia perduta. Il Guardian ha analizzato riga per riga il programma laburista, pubblicando online il documento con, a fianco, le osservazioni dei giornalisti sulle frasi sottolineate.

Cameron, la scorsa settimana, aveva invitato i lettori del Guardian a mettere da parte i loro pregiudizi nei confronti dei Tory. In risposta, Brown ha affermato che “il futuro sarà progressista o conservatore, ma non entrambe le cose”.

Intanto, a differenze delle consuetudini italiane, i cittadini inglesi stanno addobbando balconi e cortili con cartelli e simboli dei rispettivi partiti. Un rombo per i liberal democratici, un albero per i conservatori e un rettangolo giallorosso per i labour.