Chiesa e pedofilia, nuovo caso in Norvegia
L'ex vescovo molestò un ragazzino del coro oltre venti anni fa
L’ex vescovo di Trondheim, Georg Muller, ha ammesso di aver abusato di un minore durante il proprio sacerdozio una ventina di anni fa. L’alto prelato decise di dimettersi lo scorso anno ufficialmente per “incompatibilità”, motivazione che celava l’ammissione di colpevolezza custodita fino a ora in segreto dalla chiesa norvegese.
Stando alla ricostruzione del quotidiano norvegese Adresseavisen, oltre venti anni fa Muller molestò un ragazzino che faceva parte di un coro ecclesiastico. Il giovane, che ora ha una trentina d’anni, ha ricevuto dalla Chiesa un risarcimento per le violenze subite e stimato intorno ai 60mila Euro. Il prelato non subirà alcun procedimento giudiziario poiché il crimine commesso è ormai prescritto.
Informato delle accuse formulate nei suoi confronti, Muller decise di dimettersi dal proprio incarico pastorale. La successiva indagine interna è stata poi seguita in prima persona dal vescovo di Stoccolma, che seguendo le indicazioni fornite dal Vaticano nel corso degli ultimi anni per i casi di pedofilia ha trasmesso le informazioni sul caso anche a Roma. Secondo l’attuale vescovo di Trondheim e Oslo, Muller si sarebbe anche sottoposto a una serie di trattamenti psicologico e di “cure spirituali”.
Il nuovo caso in Norvegia segue le rivelazioni degli ultimi giorni su alcuni casi di pedofilia negli Stati Uniti, in Irlanda e in Germania. Nonostante le recenti dichiarazioni del pontefice, la reazione del Vaticano si è fino a ora rivelata insufficiente per arginare il grave problema degli abusi sui minori. Le autorità ecclesiastiche sono accusate di aver nascosto gli episodi di pedofilia, avviando indagini interne che raramente hanno portato alla denuncia dei fatti presso l’autorità giudiziaria.