Zuma interviene sulla morte del leader razzista Terreblanche
"Dobbiamo restare uniti, tutti, bianchi e neri e pensare innanzitutto al nostro paese"
Il presidente sudafricano Jacob Zuma è stato costretto a intervenire con un messaggio che chiede calma e prudenza alla popolazione dopo l’assassinio del leader razzista bianco Eugene Terreblanche, avvenuto sabato nella sua fattoria vicino a Ventersdorp dov’era nato, a est di Johannesburg. Terreblanche, leader del movimento per la supremazia bianca Afrikaner Weerstandsbeweging, sarebbe stato ucciso da due giovani neri che lavoravano per lui in seguito a una discussione sulla loro paga.
Nel suo messaggio Zuma ha condannato l’omicidio, espresso le sue condoglianze alla famiglia di Terreblanche e chiesto a tutti di mantenersi calmi, preoccupato per la tensione che ha cominciato a montare nelle ore successive alla notizia.
Chiedo alla nostra gente bianca e nera di rimanere calma e permettere alla polizia e alle autorità dello stato di fare il loro lavoro. Non è il momento per illazioni che potrebbero peggiorare la situazione. Dobbiamo restare uniti, tutti, bianchi e neri e pensare innanzitutto al nostro paese.
Eugene Terreblanche aveva 69 anni e aveva fondato lo AWB nel 1970. Era stato agente speciale alla protezione del presidente negli anni Sessanta, poi aveva lasciato la polizia e si era poco alla volta dedicato alla politica attiva sostenendo la supremazia bianca e tesi paranaziste. Lo AWB aveva guadagnato un consenso cospicuo e creato una sua milizia spesso coinvolta in episodi violenti contro i neri. La sua opposizione alla fine dell’apartheid lo aveva poi marginalizzato e aveva scatenato scontri sanguinosi con la polizia. Nel 1997 Terreblanche era stato condannato per alcune aggressioni e incarcerato fino al 2004. Da allora non era più tornato sulla scena politica, malgrado alcuni occasionali proclami.
Accanto al corpo di Terreblanche sono stati trovati una mazza e un coltello. I due accusati del suo omicidio hanno dichiarato – dopo aver chiamato la polizia – di essersi difesi da Terreblanche che minacciava di ucciderli in seguito alla loro richiesta di essere pagati come loro spettava. Altre fonti riferiscono che Terreblanche sarebbe stato colpito mentre si trovava nel suo letto. Gli imputati saranno ascoltati dal tribunale di Ventersdorp martedì.
Le tensioni razziali in Sudafrica sono tornate da qualche anno a essere un problema drammatico, passate le illusioni del dopo Apartheid. Il numero dei bianchi uccisi soprattutto tra i proprietari delle fattorie è in drammatico aumento. E sono loro a sentirsi più vulnerabili, sensibili a una lunga tradizione di aggressioni. L’elezione del 2009 a presidente di Jacob Zuma, uno zulu dal pensiero e gli atteggiamenti radicalmente diversi da quelli diplomatici e concilianti dei suoi predecessori, aveva generato ulteriori preoccupazioni tra i bianchi e gli osservatori internazionali. Negli ultimi mesi diversi suoi collaboratori e alleati sono stati al centro di polemiche per aver incentivato l’odio nei confronti dei bianchi: la settimana scorsa un tribunale di Johannesburg aveva dichiarato incostituzionale l’uso dell’espressione “spara al boero”, contenuta in una vecchia canzone anti-apartheid tornata di recente in auge. Il capo dei giovani dell’African national Congress – il partito di maggioranza di Zuma – Julius Malema era stato criticato per averla cantata pubblicamente più di una volta nelle ultime settimane. Con provocatoria tempestività, Malema ha annunciato ieri di voler proporre il modello di nazionalizzazione delle terre dei bianchi operato da Mugabe in Zimbabwe, dove si trova in visita ufficiale. E oggi tra i seguaci di Terreblanche c’è chi accusa Malema di avere incentivato il suo omicidio.
Aggiornamento: nel pomeriggio di domenica, dopo che alcuni leader dell’ANC avevano fatto visita ai familiari di Terreblanche, il portavoce dell’AWB Peter Steyn ha ritirato le minacce di vendetta da parte del suo partito. La manifestazione di protesta indetta per oggi è stata annullata. Secondo la BBC il test di questo sforzo di rasserenamento si avrà durante l’udienza di domani con i due accusati dell’omicidio.