È morto Nicola Arigliano
Nicola Arigliano è morto nella notte a causa di un infarto, aveva 86 anni
È morto di un infarto Nicola Arigliano, nell’istituto Gino Cucurachi di Calimera, un centro per gli anziani nei pressi di Lecce. L’arresto cardiaco si è verificato nella notte e ha seguito una grave crisi respiratoria iniziata nel pomeriggio di ieri.
Arigliano aveva compiuto 86 anni lo scorso dicembre: era nato a Squinzano (Lecce) nel 1923 e si era avvicinato al canto grazie alla madre, che gli aveva trasmesso la passione per la musica insegnandogli la teoria e il solfeggio. Giovanissimo, Arigliano decise di trasferirsi nel nord Italia per proseguire gli studi, mantenendosi con piccoli lavori occasionali, e aveva iniziato a farsi notare grazie alle prime collaborazioni in alcune orchestrine jazz.
Arigliano suonava il sax, ma veniva principalmente apprezzato nelle vesti di cantante, quando poteva far sfoggio della sua voce calda e modulata. Attraverso un lungo viaggio negli Stati Uniti acquisì nuove esperienze perfezionando la propria conoscenza della musica jazz. Nel 1952 partecipò al Newport Jazz Festival.
Tornato in Italia, Arigliano recitò in alcuni film, come La Grande Guerra di Monicelli, e prestando il proprio volto per una serie di spot pubblicitari. Il successo dei caroselli del digestivo Antonetto, “così comodo da poter essere preso anche in tram”, contribuirono ad accrescere la sua fama.
Negli anni Sessanta Arigliano incise una serie di successi con la Columbia come “I sing ammore”, “My wonderful bambina” e “Permettete signorina”. Nel 1964 partecipò anche al Festival di Sanremo con “Venti chilometri al giorno”, canzone esclusa dalla finale.
Desideroso di condividere con il pubblico la propria passione per la musica, Arigliano ha contribuito a rendere il jazz popolare e accessibile in Italia. Ancora negli ultimi anni aveva pubblicato un disco molto apprezzato (“Go man”, assieme ad altri jazzisti illustri) e guadagnato rinnovate popolarità partecipando al Festival di Sanremo del 2005.