Rapporto ONU sulle nuove “città infinite”
La megacittà più grande è la Hong Kong-Shenhzen-Guangzhou in Cina, e l'ONU vede in modo ottimista quest'evoluzione.
Le più grandi città del mondo stanno iniziando a incontrarsi e fondersi sia geograficamente che economicamente, formando megacittà ampie centinaia di chilomeri e abitate da decine e decine di milioni di abitanti.
Il rapporto biennale dell’ONU sullo stato delle città mondiali segnala questa tendenza come una delle più significative che si svilupperanno nel corso dei prossimi 50 anni. L’urbanizzazione procede veloce: se ora a vivere nelle città è poco più del 50% della popolazione mondiale, il rapporto stima che nel 2050 la percentuale si alzerà al 70%.
La più grande tra le megacittà è la regione Hong Kong-Shenhzen-Guangzhou in Cina, abitata da 120 milioni di abitanti. Altre si trovano in Giappone (la Nagoya-Osaka-Kyoto-Kobe), in Brasile (la Rio de Janeiro-São Paolo) e si stanno formando in India e nell’Africa occidentale.
Il coautore del rapporto ONU Eduardo Lopez Moreno considera quest’evoluzione prevalentemente positiva, perché le cosiddette “città infinite” porterebbero benessere. Le ricerche, dice Moreno, mostrano che le 40 regioni più ampie del mondo occupano solo una piccola porzione della superficie del pianeta e accolgono meno del 18% degli abitanti, ma contano il 66% dell’attività economica e circa l’85% dell’innovazione tecnologica e scientifica, con conseguenti benefici per tutto il resto della popolazione mondiale. Gli esempi più lampanti sono le cinque grandi città di India e Cina, che da sole sostentano economicamente più di metà della popolazione dei due stati.
A cozzare con le dichiarazioni ottimiste di Moreno c’è però la notizia del rapporto pubblicato ieri dall’Environmental Protection Department, che segnala l’allarme inquinamento a Hong Kong dove il livello di smog sta raggiungendo picchi mai registrati. Ieri il valore dell’API (una misura che calcola la concentrazione di smog nell’aria) era di 400, quando il limite consentito è di 200. Il governo ha invitato le persone a non uscire di casa, e le scuole a cancellare qualsiasi attività fisica all’aperto.
Moreno non fa cenno alla questione ambientale, e si concentra invece sui problemi di equità sociale interni alle città. La grandezza delle metropoli porta infatti spesso a uno sbilanciamento degli equilibri interni e alla creazione di città nelle città. Nella classifica stilata dall’ONU, è Johannesburg ad avere il primato per la città con più disuguaglianze interne sia economiche che sociali, seguita da un buon numero di città americane come New York, Chicago e Washington, in cui l’1% della popolazione guadagna 72 volte di più della media del 20% delle persone povere.