Il Vice Ministro Martone risponde a Emanuele Nenna
di Emanuele Nenna – @emanuelenenna
Il viceministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Michel Martone, ha inviato al Post questa lettera in risposta alla mia di pochi giorni fa. La riporto qui integralmente, ringraziando sinceramente Michel per la sua attenzione e precisione. Intanto prenoto la pizzeria.
Caro Emanuele,
Mi creda, non basta entrare per qualche mese nelle stanze ministeriali per rimanere sordi ai problemi di tanti piccoli imprenditori che stanno combattendo per non licenziare nel pieno di questa estenuante crisi economica.
Per questo non mi stupisco che i provvedimenti fin qui adottati da questo Governo “non le bastino”. Come probabilmente non riterrà sufficienti i 14 miliardi di euro stanziati per finanziare diverse agevolazioni alle imprese (come l’ACE e la deducibilità del costo del lavoro dall’IRAP) né i 142 milioni di euro per il credito d’imposta per i lavoratori svantaggiati del Sud, né i 99 milioni di euro per agevolare la formazione in apprendistato, né le semplificazioni, né tanto meno le liberalizzazioni, o i provvedimenti che presto verranno adottati per agevolare la nascita di start-up e l’occupazione giovanile. Perché le difficoltà che i piccoli imprenditori, come lei, devono affrontare ogni giorno sono grandi.
Ma mi creda in questo momento di crisi, con un debito pubblico che divora diritti e opportunità perché ci costringe a sprecare ogni anno più di 80 miliardi di euro in interessi, trovare anche queste “poche” risorse (sono d’accordo con lei) non è stato facile. Come non è stato facile aumentare l’età pensionabile per riequilibrare tra le generazioni il carico della spesa pensionistica. Né tanto meno è stato facile avviare la Spending Review per ridurre le spese dello Stato e dare ossigeno all’economia privata, scongiurando, almeno questo è l’auspicio del Governo, l’aumento dell’IVA.
Certo, siamo consapevoli del fatto che nessuna di queste riforme è perfetta. Siamo tecnici e sappiamo bene che tutte le riforme possono essere migliorate, a cominciare da quella del mercato del lavoro. Ma non per cedere a furori ideologici o per ragioni di tattica politica ma, una volta che il monitoraggio che stiamo mettendo in atto ci consentirà di valutarne il reale impatto, per dare risposta ai problemi delle persone, con pragmatismo.
Lei probabilmente rimarrà dell’idea che nessuna di queste riforme sia sufficiente, che quanto abbiamo fatto non è abbastanza e che questi provvedimenti rappresentano solo dei piccoli passi. Ma, come lei stesso riconosce, vanno nella direzione giusta. Quella dei piccoli imprenditori che come lei investono per mandare avanti le loro imprese e creare posti di lavoro per i giovani di buona volontà.
D’altra parte, non è forse vero che anche le grandi distanze si percorrono a piccoli passi?
L’importante, credo, è mettersi in cammino e muovere nella direzione giusta, con la ferma determinazione ad andare avanti e fare meglio.
Quando vuole sarei ben felice di accogliere il suo invito. Preferirei in pizzeria…
Michel Martone